venerdi sera gruppo di ricerca medianica e spiritismo

Quelli che sono morti non se ne sono mai andati sono nell’ombra che si rischiara e nell’ombra che si ispessisce I morti non sono sotto la terra sono nell’albero che stormisce, sono nel bosco che geme, sono nella dimora, sono nella folla Ascolta più spesso la voce del fuoco, odi la voce dell’acqua ascolta nel vento del cespuglio i singhiozzi è il soffio degli antenati I morti non sono sotto la terra, sono nel seno della donna. sono nel bimbo che vagisce sono nel fuoco che si spegne

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25 maggio 2015

ventiduemaggio 2015

Verità....un termine che crea echi, suoni, vibrazioni. La ricerca dovrebbe avere come fine il cercare la verità. La verità non può essere trovata e non può essere trovata proprio perché già vi appartiene, vi accompagna da sempre. Verità è riconoscere l'appartenenza, sentirsi parte del tutto, sentirsi scintilla originale; la Verità non può essere la verità individuale, di un unico individuo, proprio perché è la definizione del corpo comune che l'individualità non esiste, legarsi ad essa non si fa altro che negare la Verità, ed è proprio l'individualità che mantiene salda quella che è la Creazione, l'Architettura, sono gli individui, loro, nell'affermare la propria identità, il proprio arbitrio, la potenza del proprio arbitrio, che creano la stabilità della Creazione; se non esistessero gli individui non esisterebbe la Creazione. Io che ho visione sgombra sono in grado di affermare cos'è la Verità? Sicuramente no. La verità svelata passa attraverso la negazione di essa; se non ci fosse arbitrio che frena, limita, annulla e nega, non ci potrebbe essere ricerca di verità. Io sono menomato, incapace, non attrezzato, non in grado. Sto facendo fatica, credo che la richiesta sia grande, l'aspettativa pure, ma il mio bisogno era di porre a voi il quesito, la domanda affinché potesse divenire reale la ricerca, la possibilità di arrivare a comprendere cosa sia la Verità. La vita dell'uomo, la funzione dell'incarnazione, la missione dell'incarnazione, è proprio quella di rappresentare la verità, riconoscerla , affermarla, sceglierla attraverso la negazione dell'individualità, consapevole, scelta, voluta, decisa. Non ci si arrende alla Verità, la si riconosce e la si afferma cedendo quella che è la potenza e la capacità dell'arbitrio. Io non potrei mai affermare la Verità proprio perché sono ancora incapace di poterla negare. L'uomo passa attraverso una corona di verità individuali...la mia verità. Tutto quanto distrae, tutto quanto rallenta e impedisce la possibilità di cercare; cercare vuol dire ritrovare identità, affermarla consapevolmente e , attraverso questa affermazione, cedere ogni giorno di più. Ho cercato di fare il collegamento tra quella che è l'esperienza umana di colui che cammina, pensa e respira, vicino a quella che è la presenza reale, concreta, funzionale di quello che è il Creato, ho parlato di rocce e di una lunga disgregazione, di un cammino verso quella che io ho chiamato morte. Anche la Creazione, anch'essa cederà...non c'è alternativa, non c'è scampo, è la Corrente Originale che porta là. L'uomo è la misura, l'uomo è la misura percepibile di quale debba essere il cammino, l'esperienza tra l'affermazione di individualità e la nascita e la morte...attraverso la consapevole cessione dell'individualità affermata, riconosciuta, raggiunta e professata. Essere in grado, in quelli che sono i grandi numeri della vita, della presenza e della creazione, passa attraverso l'accettazione, l'affermazione di quello che è il ciclo di vita-morte. La Terra, la Creazione, mai potrà tornare a rigenerare quella che fu l'essenza primaria, sarà impossibile, se non attraverso cataclismi che azzereranno completamente quella che è la vita per come la conosciamo, per come la conoscete e per come da voi è stata accettata e concepita. Anche a questo non esiste scampo. Il disgregarsi di quello che è un monte mai tornerà alla formazione di un altro monte così come fu alla sua nascita, se non attraverso mutamenti definitivi. Nella lettura dei grandi numeri si può scorgere, intuire e leggere quella che è l'occasione per l'uomo, quella che è la ricerca dell'uomo che è un lento abbandonare individualità, che è un cedere continuo di possibilità di arbitrio non come grido di impotenza o rassegnazione di incapacità ma come affermazione di volere, volere di non poter più affermare questa possibilità, cedendo ad una verità finalmente abbracciata e riconosciuta. Ripeto, va contro molte delle affermazioni già fatte all'interno di questo cerchio, credetemi, la Verità è unica. Le strade per giungere ad essa sono innumerevoli quanti sono gli esseri che vivono, che pensano, che cercano...ma è un lento, consapevole, volente cedere capacità, individualità, potere di scelta, affermazione di arbitrio; un lento disvelare, un lento sfrondare, scoprire. Io conosco la Verità? Io semplicemente la vivo, ma potrò arrivare a conoscerla solamente nel momento in cui sarò in grado di poterla negare più e più volte. Groviglio di sterpi, accozzaglia di rumori e di suoni, babele di luci e di voci condensate in un unico atto puro...per chi ancora è in grado di avere visione sgombra è un bagliore accecante e muto, incapace di avere senso, motivo. Molte sono le strade, la ricerca ha mille rivoli, ma la Verità è una e non apparterrà mai a chi è ancora in grado di cercare, di scegliere, di volere. L'attrito dà calore, energia, suono; la Verità tutto azzera. [fumo] sempre più piccolo...concentrato... Chetiamo i nostri pensieri, cerchiamo quello stagno dove tutto quanto si livella, si ferma, si cheta. Immergiamoci in quell'acqua cercando ognuno la protezione, il calore, l'abbraccio.