venerdi sera gruppo di ricerca medianica e spiritismo

Quelli che sono morti non se ne sono mai andati sono nell’ombra che si rischiara e nell’ombra che si ispessisce I morti non sono sotto la terra sono nell’albero che stormisce, sono nel bosco che geme, sono nella dimora, sono nella folla Ascolta più spesso la voce del fuoco, odi la voce dell’acqua ascolta nel vento del cespuglio i singhiozzi è il soffio degli antenati I morti non sono sotto la terra, sono nel seno della donna. sono nel bimbo che vagisce sono nel fuoco che si spegne

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19 marzo 2015

tredicimarzo 2015

Ancora, di nuovo state cercando di sezionare, analizzare, tentare di comprendere con quelli che sono i vostri strumenti, i vostri tempi, le vostre capacità. Quando tutto iniziò, quando la Creazione avvenne, prima che la Creazione avvenisse, il tutto era concentrato in una singola, piccola dimensione; la materia era talmente densa che in poco spazio, in un tempo continuo che è difficile anche cercare di definire com'era il tempo quando tutto era stabile, tutto era in equilibrio...il tutto era concentrato – il termine giusto è “denso”- dove tutto quanto ciò che oggi esiste, è...era concentrato in uno spazio minimo, limitato, concentrato. Ma ci fu una decisione, una scelta d'arbitrio, e questa scelta definì l'Essere Unico come tale : la capacità, la possibilità di scegliere, di decidere la Creazione, e io ho sempre parlato che a seguito di questa scelta ci fu un' esplosione, ma anche la scienza ha definito tale il movimento che avvenne quando tutto iniziò. La Creazione prese forma, il movimento iniziò, la Corrente Originale portò ad evolvere ogni cosa creata. Evolvere vuol dire mutare, vuol dire trasformarsi; avviene anche nell'uomo tutto ciò. C'è un tempo attraverso il quale l'uomo evolve, da bimbo diviene adulto, da acerbo diviene maturo, da inconsapevole diviene consapevole e il vostro errore è quello di cercare di utilizzare quelli che sono i vostri tempi e le vostre dimensioni per leggere la Creazione. Gli scienziati, coloro che cercano di definire puntualmente, già ve lo dissi, non fanno altro che sezionare sempre in porzioni più piccole ma non è certo la loro mente che li porta a scoprire frammenti più piccoli, è solamente attraverso la scoperta di strumenti più perfezionati, di lenti sempre più precise che l'uomo può arrivare a cogliere dimensioni sempre più minute ma non giungerà mai all'inizio di tutto quanto, dovrebbe tornare a prima della Creazione e questo non è concepibile...perché la cosa più minuta è l'essenza dell'Essere Unico, la stessa essenza...la verità, l'equilibrio, la compensazione. Continuerà l'uomo a cercare di sminuzzare in modo sempre più minuto ma è una ricerca vana, è una ricerca fatta attraverso strumenti legati allo scorrere, al divenire dell'uomo, alla propria vita. Pensate a quella che può essere la vita di una roccia: com'è possibile per l'uomo comprendere qual'è l'evoluzione di una roccia? Può cercare di comprendere qual'è l'evoluzione dell'uomo perché la vive in prima persona; di conseguenza consapevolmente la misura, la testimonia, la comprende...ma il limite dell'uomo è proprio quello di pensare e di respirare; ha una scadenza, ha un limite preciso dato dalla propria vita e dal limite fisico del proprio corpo. È inconcepibile arrivare ad abbracciare, a vedere ciò che è la Creazione, ciò che è il segreto della vita, il mistero dato dal limite. Siate consapevoli di questo: essere incarnati vuol dire porre un limite, porre una dimensione e porre un tempo. Quanto tempo ha avuto la Terra per comprendere la propria evoluzione e , credetemi, è in continua evoluzione quella ruota, quel volano a cui è dato movimento...continua a scorrere, tutto diviene, nulla rimane stabile, nulla è definito, tutto è provvisorio, in movimento, in mutazione, in evoluzione. Potremmo essere in grado di comprendere se la Creazione possa decidere qualche cosa? Io non lo so, né voi mai potreste comprenderlo. Di sicuro evolve, di sicuro si muove e di sicuro diviene...e il divenire è verso il grande, il divenire è verso l'esplosione continua, quell'esplosione che ha creato un movimento che continua tale. Cercare di svelare, cercare di abbracciare, di comprendere distoglie e anche questo già molte volte ve lo dissi. La ricerca, il trovare, il misurare e il comprendere è rivolto verso l'interno di ogni uomo, non certo sulla Creazione. Ciò che avviene nella Creazione, il divenire della Creazione, non ha che la funzione di provocare, di dare spunto, di creare incognita, mistero affinché l'uomo si trovi di fronte a scelte per le quali non esiste consapevolezza di bontà. Se così non fosse torneremmo alla condizione dell'Essere unico che non avrebbe potuto sapere come l'evoluzione sarebbe divenuta. Stiamo parlando di tempo e di spazio che non potete comprendere. Credere che sia l'uomo il centro di tutto il Creato è follia pura; l'uomo è il centro per ciò che è il suo esistere, per ciò che è la sua vita, per ciò che è la sua occasione, il compito. È su ciò che la ricerca deve volgere. Credere che il Divino sia il centro della Creazione è un errore, credere che l'uomo possa essere simile al Divino ponendosi al centro della Creazione è un errore; l'uomo deve essere al centro di sé stesso, del proprio agire, del proprio cercare e scoprire, del proprio dare senso e motivazione. La strategia non è l'accettazione cieca- anche questo già molte volte ve l'ho detto- la strategia è il bandolo, è cercare per trovare e il trovare alimenta quella fede che non ha motivo di essere cieca, se non alimentata attraverso la comprensione e l'accettazione della strada che l'uomo percorre riconoscendosi fedelmente, affermando arbitrio di scelta in quella strada. Torniamo sempre sull'argomento. La ricerca è scoperta dell'io, la ricerca è partecipazione, convinzione che porta a scelta libera, a volte incomprensibile, ma di certo condivisa, riconosciuta come propria. Non è certo affinando gli strumenti che giungerete alla conoscenza. Chetiamo ora, assopiamo quello che è il nostro pensare e predisponiamoci alla pace, alla quieta pace. Sentiamo quel liquido che sale lungo il nostro corpo, lo cheta e lo orienta, lo scalda e protegge; il nostro respiro rallenta, il nostro pensare scema... qui ed ora non servono. Completamente coperti, sommersi, afferriamo quel cordone, quel legame prezioso e portiamo il nostro essere fuori e al di sopra, cerchiamo di essere quell'acqua che tutte le forme prende, che tutto quanto collega e unisce..... poniamoci fuori e al di sopra. Visualizzate il vostro corpo a riposo, custodito e scaldato.... cercate di vedere e di ascoltare senza nulla mostrare e nulla dire. È qui dove possiamo incontrarci, è qui dove potete essere simili e fratelli, è qui dove potete trovarmi, certi della mia presenza. Tornate ora, seguite a ritroso quel legame, sentite calare l'acqua che scopre pian piano il vostro corpo partendo dalla testa, accarezzando e sanando. L'acqua torna la da dove era partita docilmente, tranquillamente, naturalmente. Qualcosa ha lasciato, qualcosa è avvenuto. Cercatelo, trovatelo, afferratelo.... è un dono prezioso.