venerdi sera gruppo di ricerca medianica e spiritismo

Quelli che sono morti non se ne sono mai andati sono nell’ombra che si rischiara e nell’ombra che si ispessisce I morti non sono sotto la terra sono nell’albero che stormisce, sono nel bosco che geme, sono nella dimora, sono nella folla Ascolta più spesso la voce del fuoco, odi la voce dell’acqua ascolta nel vento del cespuglio i singhiozzi è il soffio degli antenati I morti non sono sotto la terra, sono nel seno della donna. sono nel bimbo che vagisce sono nel fuoco che si spegne

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12 novembre 2014

trentunoottobre 2014

A volte mi assale il timore di non essere parte del cerchio ma in qualche modo di allontanarmi tornando a quella che è la mia dimensione aliena, aliena a voi, chiaramente; una voce che non ha le definizioni dell'essere fratello e compagno, preciso anello di catena - per tornare ad immagini che ci appartenevano e ancora oggi ci appartengono – e per essere tale non posso permettere di pormi al di fuori, di staccarmi, di non essere in grado di essere solidale. Questo mio timore è anche dato dal fatto di essere certo e vorrei che per voi fosse chiaro che io non sono quell'essere in grado di poter cogliere, scavare, leggere ciò che voi siete; mai a nessuno sarà permesso il carisma, la possibilità di poter superare quello che è il limite individuale, ciò andrebbe ad inficiare quella che è la possibilità del libero arbitrio. Uno può cercare attraverso la sua esperienza di intuire, di indovinare attraverso ciò che voi dite, indovinare quello che è il vostro pensiero, il vostro intimo. Credetemi, voglio che sia chiaro che io non sono in grado di fare questo, ma a nessun essere è permesso ciò; ripeto, inficerebbe la possibilità di avere libero arbitrio, pertanto quando percepisco che il mio dire esula da quello che è il vostro sentire e comprendere, allora mi assale il dubbio...e così non deve essere. Io attingo, prendo forza ed ausilio dal vostro dire, e così dovrà essere. Vorrei chiarire meglio il mio concetto del prima e del dopo. È vero ciò che ho affermato: il punto di partenza e il punto di arrivo di quella che è l'incarnazione dell'uomo è lo stesso, ho detto, certo... ma nella sua condizione di unicità, di completezza, non certo nella sua dimensione umana, percepibile, toccabile e udibile. Vi dissi che l'Essere Unico è in movimento, il movimento è dato da quel volano che le incarnazioni permettono di mantenere in movimento; non è statico, ciò che c'è all'inizio e ciò che c'è alla fine è sicuramente la stessa identica cosa nella sua definizione di unicità, lo ripeto, ma non certo in quella che è la sua saturazione, non certo in quello che è il suo colore, il suo suono e la sua dimensione, per parlare di termini che appartengono all'uomo...... la condizione identica e dell'Essere Unico, l'unicità. Pertanto l'apporto che attraverso l'incarnazione l'uomo fornisce, crea, non è semplicemente il movimento, ma anche la determinazione precisa di quell'unità che lo attende al termine della sua vita. Già altre volte abbiamo detto, parlando dell'Arazzo, che esisterà un tono, un colore individuale portato da quella che è stata l'incarnazione unica dell'uomo, originale, non simile ad altra. Questo dono, quest'offerta, porterà saturazione a ciò che è l'Essere Unico, colori più vividi, suono più vero, perfetto, dimensione sempre più grande. Questo sempre per parlare a chi incarnato è, ma la verità vera è che la condizione identica è l'unicità e lo ripeto ancora una volta. Vorrei che fosse comprensibile ciò che sto dicendo; sono certo che perché voi possiate accogliermi come anello solidale, simile e fratello, io devo essere in grado di parlare anche a quella che è la vostra comprensione. È terribile pensare che l'uomo possa credere che esiste un disegno più grande che lo superi e di cui lui non possa essere attore; la predestinazione, l'essere usato, il fato, il destino sono termini sciocchi che gli uomini ignoranti e incapaci, senza fede, esprimono a volte gridandoli, ma nella disperazione di non vedere senso in quello che è il loro vivere. L'uomo deve credere, deve avere la certezza di poter portare l'apporto che il suo vivere ha determinato; il vivere nell'armonia, nella verità, il vivere nella libertà ha motivo e senso, non è semplicemente l'accompagnare, il chetare e sedare quelle che sono le domande dell'uomo attraverso la gioia e il piacere del vivere in quel modo, ma scopo e funzione che determinerà l'unicità che ci attende. Siamo nel divenire, l'Essere Unico diviene mantenendo la propria verità del essere unico. I timori che assalgono l'uomo deluso alla maturazione del proprio vivere oppure i dubbi che assalgono il bimbo che si appresta a cercare hanno da essere compresi, riconosciuti veri, ma per chi trae beneficio dalla ricerca deve essere in grado di poterli superare dando senso e motivo, precisa collocazione in quello che è il divenire, il Movimento Originale. Ripeto ancora una volta, vorrei essere preciso in questo: il vivere dell'uomo non è semplicemente portare movimento a quello che è il volano ma apportare saturazione, perché non trovo altro termine che possa definire meglio questa condizione, saturazione di ciò che è l'Essere Unico. Il mio essere anello solidale ha lo scopo di portare apporto, stimolo alla ricerca così come è il vostro essere anello solidale che porta verità, testimonianza di ciò che voi siete. Io porterò ciò che sono, ma vorrò ciò che voi siete affinché io possa trovare specchio e misura, confronto e ragione, comprensione e provocazione che sono alimento, che sono scuotere vibrazione ed energia per trarre completezza, unione, identità. Lungi da noi e da voi il pensare a un grande progetto che ci superi, il credere o solamente pensare di poter essere strumento e costretti in un labirinto che non ha alternative. Negare l'unicità cercando arbitrio è nell'essere dell'uomo, è nella vocazione dell'uomo, non deve creare timore o tentennamento. La veste, la condizione dell'essere bimbo oppure uomo vissuto non è legata a un'età o a una stagione, ma a un riconoscimento individuale. L'uomo saggio è colui che si identifica cercando di non privarsi della verità di essere bimbo o della delusione di essere uomo adulto e vissuto, incapace di trarre risultati o misura dal suo vivere. Da dove viene questa verità, dove si trova questa misura se non nella libertà, nel poter cercare e vedere? Come strati i livelli sedimentano nell'animo umano, ma quello più vero e libero sarà in grado di galleggiare sopra tutti