venerdi sera gruppo di ricerca medianica e spiritismo

Quelli che sono morti non se ne sono mai andati sono nell’ombra che si rischiara e nell’ombra che si ispessisce I morti non sono sotto la terra sono nell’albero che stormisce, sono nel bosco che geme, sono nella dimora, sono nella folla Ascolta più spesso la voce del fuoco, odi la voce dell’acqua ascolta nel vento del cespuglio i singhiozzi è il soffio degli antenati I morti non sono sotto la terra, sono nel seno della donna. sono nel bimbo che vagisce sono nel fuoco che si spegne

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11 gennaio 2014

tregennaio 2013

Che ogni uomo, che ogni individuo arriverà a cedere la propria individualità per tornare all'Essere Unico, è per me una verità assoluta ma questo non vuol dire che tutto avverrà così semplicemente. Sono affermazioni che legate allo scandire del tempo e dello spazio divengono confuse perché un essere che non arriverà a cedere il proprio arbitrio, la propria individualità, potrà continuare all'infinito a rimanere individuo perché nessuno prevaricherà la sua scelta – questo vi è già stato detto -, ma l'abitudine dell'uomo è quella di ragionare in mesi, in anni, in secoli...ma così non è. Nella dimensione che tutto quanto abbraccia non vi è dubbio che ogni individuo tornerà a far parte dell'Essere Unico ma potrà all'infinito cercare di affermare la propria individualità. Capisco che questo mio dire possa sembrare un controsenso: parlare di infinito...ma vi ho già detto tante volte che le dimensioni del tempo e dello spazio appartengono all'uomo, all'essere incarnato, non certo in quella dimensione che che è la dimensione che tutto quanto abbraccia, la dimensione dell'Essere Unico. Anche l'affermazione che arriverà il momento che non ci sarà più bisogno di incarnarsi non ha senso perché le incarnazioni mai finiranno perché se arriviamo ad affermare che esiste una fine dovremo accettare che c'è stato un inizio...ma così non è; non c'è stato né un inizio né una fine, semplicemente è l'Essere Unico e tutte quante le sue manifestazioni. Non sono parametri che appartengono all'uomo, alla mente dell'uomo, certo lo capisco, lo comprendo. Lo ripeto per l'ultima volta: nessuno prevaricherà l'arbitrio dell'individuo, dell'uomo, nessuna costrizione lo porterà a cedere ma sarà comunque e sempre un cedere consapevole. Ma se dire che ogni individuo tornerà a cedere la propria individualità, non vuol dire definire nel tempo e nello spazio questa possibilità. Non deve spaventare il termine “infinito” perché ripeto, non ci fu inizio e non ci sarà fine...perché se così fosse, se così fossimo in grado di definire, riducendola nel tempo e nello spazio, la presenza e l'essenza dell'Essere Unico, diremmo una bestemmia, una cosa che non ha essenza, non ha verità. In fondo l'arbitrio si limita a una grande scelta: affermare la verità dell'Essere Unico oppure il perseguire una strada che non affermi quella verità. Attraverso innumerevoli scelte l'uomo rincorre questo dubbio, questo continuo interrogare, questo continuo chiedersi “chi io sono”. Esisto esseri che sono in grado di vedere la completezza dell'Essere Unico? Certamente sì. Ed è proprio per questi esseri che la matrice del dubbio viene portata con sé dall'essere che si incarna. Non è un quesito, non è una domanda che lo attende nel momento in cui l'essere si incarna, ma semplicemente nel suo essere, nella sua definizione. Gli Angeli caduti sono una realtà indispensabile; coloro che prima dell'incarnazione negano il ritorno a ciò che erano, di sicuro consapevoli di essere parte. Credo che sia impossibile per la mente umana comprendere ciò che è l'Essere Unico; all'uomo è consentito semplicemente riconoscersi parte ma non porzione, non frazione, non pezzo, ma precisa misura, indispensabile porzione, indispensabile dettaglio. Perché cogliere verità, intuizione consapevole di ciò che sono gli Angeli Caduti? Perché il dubbio, la possibilità di scelta, il bivio, la negazione di verità sono anch'essi parte di ciò che è il Disegno; sono quelle connessioni, sono quei nodi che legano la trama, il bisogno di annodare due distinte visioni. Non so perché cerco di portarvi là dove io ancora mi trovo, ma sento il bisogno di avervi con me, di sentirvi accanto a me. Ciò che è l'Angelo Caduto è parte precisa in ognuno di noi; riconoscerla è indispensabile. Io posso negare la verità, io posso continuare a negare la verità, lo posso fare per ciò che io sono; non posso trovare giustificazioni pensando a ciò che mi sta attorno, alle condizioni, agli incontri, agli urti, al godere, al piacere. Sono io, quale individuo, che con il mio arbitrio posso scegliere di negare la verità e attraverso questa negazione perseguire la menzogna che – già vi dissi – è l'unico errore, sbaglio, peccato, che l'individuo può compiere e sarà solo in questo suo scegliere consapevole e incosciente di cosa sia la luce...negarla mentendo. Qual è lo scopo della menzogna, uno potrebbe domandarsi; quale bisogno ha colui che vede di negare l'evidenza? Domanda interessante, certo. Perseguire il male, mentire per affermare il vero. Diffidate dai disegni semplici, dalle costruzioni elementari dove tutto quanto collima ed ha parvenza di equilibrio. Non esiste un disegno che tutto spieghi; esiste semplicemente la ricerca e la testimonianza di essa. È scontato che tutti noi torneremo al Padre, all'Essere Unico, ma potremo negarlo all'infinito. Ci è consentito, nessuno prevaricherà l'arbitrio dell'uomo.