ventiseiluglio 2013
Quando scelsi di staccarmi dall'architettura per prepararmi alla nascita iniziai un percorso di solitudine che mi portò ad una condizione di immersione al mondo umano, alla mente umana che è la vostra organizzazione individuale, cioè la rappresentazione di individualità che vi contraddistingue l'uno dall'altro, la torre di Babele umana. Io abbandonai il mio stato e la mia posizione che per voi è difficile da immaginare ma che è comunque appartenuta anche a voi – un luogo se così si può definire che non è un luogo come voi siete abituati ad immaginare – è un movimento stabile che vaga nella sintonia dell'universo senza tempo e immobile, pur muovendosi nell'espansione dell'universo.
Avvicinandomi alla vostra situazione umana sono confuso dai pensieri che disordinatamente si intrecciano nello spazio che vi appartiene. Non sono ancora pensieri che mi appartengono, nati dalla mia mente ma sono i vostri che capto e mi confondono.
La mia mente non si è ancora formata nella sua interezza e io da questo sono confuso. Quando nascerò assumerò pure io la mente individuale che mi contraddistinguerà e allora sarò un umano.
L'aiuto che vi chiedo è proprio quello di farmi comprendere il funzionamento della mente perché io possa nascere meno confuso, per essere un elemento che può far parte dell'architettura della terra.