venerdi sera gruppo di ricerca medianica e spiritismo

Quelli che sono morti non se ne sono mai andati sono nell’ombra che si rischiara e nell’ombra che si ispessisce I morti non sono sotto la terra sono nell’albero che stormisce, sono nel bosco che geme, sono nella dimora, sono nella folla Ascolta più spesso la voce del fuoco, odi la voce dell’acqua ascolta nel vento del cespuglio i singhiozzi è il soffio degli antenati I morti non sono sotto la terra, sono nel seno della donna. sono nel bimbo che vagisce sono nel fuoco che si spegne

Nome:

08 luglio 2013

quattroluglio 2013

Il nulla. Cosa è per me? Che significato ha questo termine nel momento in cui lo declino? Il nulla per me è la non presenza, il non essere là consapevole di esserci..in quella che è la mia individualità, la mia identità, quella veste che tanto desidero attraverso il mio nascere a vita. Tranquillamente perciò posso affermare che prima della nascita il nulla era e, dopo il superamento dell'individualità, il nulla tornerà. Potremmo obiettare che se anche io non ci fossi qualcos'altro ci sarebbe, un universo intero, il tutto, ma se io là non sarò presente, consapevole di esserci, che vale il tutto? Mi rendo conto che questi miei pensieri foschi siano un modo di salutare, abbandonando la condizione che ancora oggi vesto, una condizione che mi è divenuta estranea perché incapace di esprimere la mia presenza. Io ancora oggi, quale architettura, sono semplicemente l'eco di voi che uomini siete; io rifrango, io ribatto, semplicemente amplificando ciò che voi esprimete. La visione sgombra che è qualità e caratteristica della mia condizione è semplicemente avere precisa misura, precisa visione di ciò che è, di ciò che è il nulla che definisce l'essenza dell'Essere Unico. L'inconsapevolezza è la non presenza. L'Essere Unico è deflagrato semplicemente per affermare identità, questo ve l'ho già detto, ve l'ho già ripetuto, e ne sono certo che così è. Sono io e chi come me si trova in questa condizione che sono servo, servo per ritornare voce e suoni che le presenze dell'identità degli individui lanciano in alto. Sono consapevole, ripeto, che attraverso questo mio non più riconoscermi in ciò che sono porterà a scegliere ancora una volta il nulla dell'Essere Unico. Nascere a vita diverrà gradevole, desiderato se il mio non sentirmi individuo crescerà. Sono anche consapevole che il mio confrontarmi con voi che , maturi di una vita, maturi di presenza di individuo, cercate la destinazione, la visione di ciò che sarà. È ben chiaro il limite che il corpo fisico e il limite che la mente dell'individuo, dell'uomo, costringe; pertanto è logico e chiaramente conseguente il fatto che il limite dell'individuo sia preciso...che confrontarmi con voi, che cercate luci là dove il nulla è destino, sia stridere ma sono certo e posso tranquillamente affermare che prima della nascita l'essenza dell'Essere Unico sia il vuoto, la non presenza. Perdere lucidità, offuscare visione sgombra, è certamente la condizione che mi porterà a scegliere e, scegliendo, essere individuo e uomo con il suo limite, con la sua scadenza, con il suo destino già dichiarato, definito. Il valico, il punto di contatto, la porta, se è così arduo per voi è difficile certamente anche per me...per motivi e comprensioni che ci pongono agli antipodi. Ma mi piacerebbe scrollare un pochino quella convinzione che porta alla certezza che l'unico modo sia il superamento cosciente dell'individualità....per arrivare dove? Là dove non ci sarà presenza e se presenza ci sarà, sarà semplicemente il nulla che tutto quanto comprende, prevede e contempla. Pertanto ogni sfumatura, ogni carattere, ogni identità perderanno spessore.....una superficie liscia, stupenda, definita, completa e definitiva. Se per l'uomo, se per l'essere incarnato quel termine dettato dal limite dello strumento fisico non dà scampo e costringe, per me e chi come me si trova nella mia veste non ha certo questa premura; ma se io sono riflesso, sono eco, quali sono i motivi, le cause del mio dire? Confondiamo le carte, iniziamo il gioco, poniamo il rischio dell'ignoto, del caso. Non basta l'abbandono per poter giungere alla nascita, non ho nulla da cedere per vestire nuovi abiti ma devo con forza affermare ciò che io voglio. Ripeto, il nulla per me è non presenza; io che ben conosco il non avere identità ma semplicemente essere architettura, semplicemente essere quella volta che rimanda suoni e voci, posso ingannarti? No, non credo. Io non devo cercare di contorcere e distorcere ciò che mi giunge. I. (Fr) Ma allora, scusa, tutte quelle cose che hanno lasciato pesanti tracce su noi, sul nostro sentire, che senso hanno in quest'ottica? Mutare ciò che è mutabile, creare suoni, vibrazioni, energia, movimento del volano, elaborare intuizioni, definire visioni. Credo abbiano semplicemente questo motivo: ancora un colpo al volano, mantenere quella tensione che rende stabile la creazione. Se non ci fosse il mutamento, se non ci fosse il divenire degli individui, torneremmo ancora a quella condizione stabile e immutabile che io chiamo il nulla. È la via giusta, è il modo corretto, è la destinazione che compete a voi? È ciò che vi attende? A questo non posso rispondere. Ma è proprio questo sentirvi presenza capace che dà senso a tutto quanto, che mantiene il movimento della Corrente Originale. Parlare di dimensioni, parlare di tempo là dove non esistono questi limiti, questo scandire, pare non abbia senso ma il vivere in ogni momento ciò che voi siete, la vostra presenza in questo divenire, dà senso a tutto quanto, dà motivo di essenza, di presenza, di verità. Perché io rifletto le parole che voi dite? Semplicemente perché sono vere. Non per ciò che dicono ma per la loro presenza, per la loro verità. Potrebbero essere anche suoni senza nessun senso ma sono proprio queste vibrazioni che danno motivo a me...chi come me. Non credo sia importante comprendere, intuire, definire ciò che vi aspetta, ma affermare salda presenza, consapevole partecipazione del mutamento che create con il vostro scegliere. Credere che ciò che si ha accumulato possa portare livelli diversi, meriti riconosciuti, già ve lo dissi non ha senso; non abbiate timore a sentire scrollare quelle certezze, quei gradini ma afferratevi saldi, cercate equilibrio e motivo per essere presenti. La nostra presenza non avrebbe motivo se non ci fosse l'uomo che cerca, diviene, senza curarsi della fragilità e del limite dell'essenza umana, fisica. Io sarò. Il nulla mi verrà negato, allontanato e ricacciato; ogni spazio creato verrà colmato, ogni superamento creerà una nuova apertura. Lo smarrimento rimane condizione propizia per colui che cambia, per colui che muta, per colui che converge. Abbiate la pazienza di tollerare e sopportare ciò che è il mio smarrire. Aiuto vi chiesi, aiuto affinché il mio essere non sia semplicemente ribadire e ripetere quale eco le parole che non sono mie. Sono smarrito e ho paura..abbandonare il certo..la salda visione sgombra..........................

quattroluglio 2013

Il nulla. Cosa è per me? Che significato ha questo termine nel momento in cui lo declino? Il nulla per me è la non presenza, il non essere là consapevole di esserci..in quella che è la mia individualità, la mia identità, quella veste che tanto desidero attraverso il mio nascere a vita. Tranquillamente perciò posso affermare che prima della nascita il nulla era e, dopo il superamento dell'individualità, il nulla tornerà. Potremmo obiettare che se anche io non ci fossi qualcos'altro ci sarebbe, un universo intero, il tutto, ma se io là non sarò presente, consapevole di esserci, che vale il tutto? Mi rendo conto che questi miei pensieri foschi siano un modo di salutare, abbandonando la condizione che ancora oggi vesto, una condizione che mi è divenuta estranea perché incapace di esprimere la mia presenza. Io ancora oggi, quale architettura, sono semplicemente l'eco di voi che uomini siete; io rifrango, io ribatto, semplicemente amplificando ciò che voi esprimete. La visione sgombra che è qualità e caratteristica della mia condizione è semplicemente avere precisa misura, precisa visione di ciò che è, di ciò che è il nulla che definisce l'essenza dell'Essere Unico. L'inconsapevolezza è la non presenza. L'Essere Unico è deflagrato semplicemente per affermare identità, questo ve l'ho già detto, ve l'ho già ripetuto, e ne sono certo che così è. Sono io e chi come me si trova in questa condizione che sono servo, servo per ritornare voce e suoni che le presenze dell'identità degli individui lanciano in alto. Sono consapevole, ripeto, che attraverso questo mio non più riconoscermi in ciò che sono porterà a scegliere ancora una volta il nulla dell'Essere Unico. Nascere a vita diverrà gradevole, desiderato se il mio non sentirmi individuo crescerà. Sono anche consapevole che il mio confrontarmi con voi che , maturi di una vita, maturi di presenza di individuo, cercate la destinazione, la visione di ciò che sarà. È ben chiaro il limite che il corpo fisico e il limite che la mente dell'individuo, dell'uomo, costringe; pertanto è logico e chiaramente conseguente il fatto che il limite dell'individuo sia preciso...che confrontarmi con voi, che cercate luci là dove il nulla è destino, sia stridere ma sono certo e posso tranquillamente affermare che prima della nascita l'essenza dell'Essere Unico sia il vuoto, la non presenza. Perdere lucidità, offuscare visione sgombra, è certamente la condizione che mi porterà a scegliere e, scegliendo, essere individuo e uomo con il suo limite, con la sua scadenza, con il suo destino già dichiarato, definito. Il valico, il punto di contatto, la porta, se è così arduo per voi è difficile certamente anche per me...per motivi e comprensioni che ci pongono agli antipodi. Ma mi piacerebbe scrollare un pochino quella convinzione che porta alla certezza che l'unico modo sia il superamento cosciente dell'individualità....per arrivare dove? Là dove non ci sarà presenza e se presenza ci sarà, sarà semplicemente il nulla che tutto quanto comprende, prevede e contempla. Pertanto ogni sfumatura, ogni carattere, ogni identità perderanno spessore.....una superficie liscia, stupenda, definita, completa e definitiva. Se per l'uomo, se per l'essere incarnato quel termine dettato dal limite dello strumento fisico non dà scampo e costringe, per me e chi come me si trova nella mia veste non ha certo questa premura; ma se io sono riflesso, sono eco, quali sono i motivi, le cause del mio dire? Confondiamo le carte, iniziamo il gioco, poniamo il rischio dell'ignoto, del caso. Non basta l'abbandono per poter giungere alla nascita, non ho nulla da cedere per vestire nuovi abiti ma devo con forza affermare ciò che io voglio. Ripeto, il nulla per me è non presenza; io che ben conosco il non avere identità ma semplicemente essere architettura, semplicemente essere quella volta che rimanda suoni e voci, posso ingannarti? No, non credo. Io non devo cercare di contorcere e distorcere ciò che mi giunge. I. (Fr) Ma allora, scusa, tutte quelle cose che hanno lasciato pesanti tracce su noi, sul nostro sentire, che senso hanno in quest'ottica? Mutare ciò che è mutabile, creare suoni, vibrazioni, energia, movimento del volano, elaborare intuizioni, definire visioni. Credo abbiano semplicemente questo motivo: ancora un colpo al volano, mantenere quella tensione che rende stabile la creazione. Se non ci fosse il mutamento, se non ci fosse il divenire degli individui, torneremmo ancora a quella condizione stabile e immutabile che io chiamo il nulla. È la via giusta, è il modo corretto, è la destinazione che compete a voi? È ciò che vi attende? A questo non posso rispondere. Ma è proprio questo sentirvi presenza capace che dà senso a tutto quanto, che mantiene il movimento della Corrente Originale. Parlare di dimensioni, parlare di tempo là dove non esistono questi limiti, questo scandire, pare non abbia senso ma il vivere in ogni momento ciò che voi siete, la vostra presenza in questo divenire, dà senso a tutto quanto, dà motivo di essenza, di presenza, di verità. Perché io rifletto le parole che voi dite? Semplicemente perché sono vere. Non per ciò che dicono ma per la loro presenza, per la loro verità. Potrebbero essere anche suoni senza nessun senso ma sono proprio queste vibrazioni che danno motivo a me...chi come me. Non credo sia importante comprendere, intuire, definire ciò che vi aspetta, ma affermare salda presenza, consapevole partecipazione del mutamento che create con il vostro scegliere. Credere che ciò che si ha accumulato possa portare livelli diversi, meriti riconosciuti, già ve lo dissi non ha senso; non abbiate timore a sentire scrollare quelle certezze, quei gradini ma afferratevi saldi, cercate equilibrio e motivo per essere presenti. La nostra presenza non avrebbe motivo se non ci fosse l'uomo che cerca, diviene, senza curarsi della fragilità e del limite dell'essenza umana, fisica. Io sarò. Il nulla mi verrà negato, allontanato e ricacciato; ogni spazio creato verrà colmato, ogni superamento creerà una nuova apertura. Lo smarrimento rimane condizione propizia per colui che cambia, per colui che muta, per colui che converge. Abbiate la pazienza di tollerare e sopportare ciò che è il mio smarrire. Aiuto vi chiesi, aiuto affinché il mio essere non sia semplicemente ribadire e ripetere quale eco le parole che non sono mie. Sono smarrito e ho paura..abbandonare il certo..la salda visione sgombra..........................