venerdi sera gruppo di ricerca medianica e spiritismo

Quelli che sono morti non se ne sono mai andati sono nell’ombra che si rischiara e nell’ombra che si ispessisce I morti non sono sotto la terra sono nell’albero che stormisce, sono nel bosco che geme, sono nella dimora, sono nella folla Ascolta più spesso la voce del fuoco, odi la voce dell’acqua ascolta nel vento del cespuglio i singhiozzi è il soffio degli antenati I morti non sono sotto la terra, sono nel seno della donna. sono nel bimbo che vagisce sono nel fuoco che si spegne

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25 marzo 2013

quindicimarzo 2013

L'intuizione è l'apertura che consente all'incarnato di avvicinarsi all'Essere Unico e a ciò che è la sua origine. L'intuizione giustamente è il patrimonio che l'incarnato può conquistare di conoscenza della condizione spirituale. Spirituale significa conoscenza non legata allo spirito incarnato ma proveniente da una dimensione diversa legata alla Corrente Originale da cui l'essere proviene, l'inizio delle cose e delle scintille che generano poi la vita degli umani. Ciò che appartiene all'Essere Unico appartiene anche all'incarnato ma ne perde la coscienza con la nascita e l'intuizione è la porta che aprendosi lo mette in comunicazione. Non c'è nulla di difficile in tutto ciò ma è la forza della mente e la lascività della carne che rendono difficile l'avvicinamento all'Essere Unico e all'intuizione.

ventiduemarzo 2013

In un gruppo di ricerca com'è il nostro si crea quella comunione di energie e già il fatto di definirle tali le...le definisce come incomprensibili per l'uomo che vuole utilizzare gli strumenti che gli sono a disposizione...l'energia, l'espressione di essa, appare sempre come un qualcosa di indefinito, di incomprensibile e l'uomo ne è incapace di dare modo, spiegazione, testimonianza. È un limite che ha da essere superato. Quando vi dissi che l'intuizione è legata all'individualità, alla solitudine a volte...non abbiamo la percezione precisa e fedele di ciò che l'intuizione ha da dirci; rimane una sensazione, rimane una comunione energetica. Definendola in questo modo ci arrendiamo al fatto che non possa essere descritta, ma quando questa incapacità solamente mentale scema, quando il controllo non è più così attento e preciso, allora immagini si svolgono, parole. L'esempio più preciso è quello del sogno, è l'esempio più preciso dell'intuizione che appartiene all'individuo. Si arrende la volontà di negare la possibilità, di creare dall'energia immagini, concetti, messaggi...e quando il sonno ci aiuta a superare questo limite allora, attraverso il sogno, noi cogliamo situazioni, immagini, messaggi comprensibili, umani, concreti. Tutto ciò per quanto riguarda l'essere individuale, il singolo uomo. Ma per ciò che riguarda un gruppo, come avviene? Avviene attraverso il messaggio, ci siamo detti, ma il timore di andare a legare ciò che viene detto a una figura lontana, a un defunto, a un angelo, all'Essere Originale, distrae e non permette a volte di cogliere quel messaggio quale fosse il sogno per l'individuo. In genere sono messaggi che paiono illogici, estranei, buffi a volte...quasi fossero delle parabole, delle metafore, quasi fossero suoni e non parole, musica e non significato, ma così non è. Per ciò che riguard un cerchio, un gruppo di ricerca, quando le immagini svaniscono e non si intuiscono le possibilità, non si trovano comprensioni nel lavoro e nella ricerca appaiono, questi messaggi, quali fossero sogni. Anch'io rimango stupito. Ma se questo messaggio non porta un nome, ha sicuramente una paternità ed è quella del cerchio, del gruppo di ricerca. Cercate di leggere con questa chiave quando non è comprensibile, quando non c'è modo di legare a una persona precisa, a un essere, oppure a un'entità, ciò che viene detto all'interno di questo cerchio. Il corpo comune, il cerchio, rende leggere le energie, le fonde, le moltiplica, le rende capaci e la qualità di un cerchio è quella di allontanare dalla persona, dall'individuo, dall'essere, il messaggio che viene donato. “Scuoti il setaccio” ha motivo, è un invito, è un'esigenza di questo cerchio; non mettere altra sabbia in quel setaccio è un bisogno affinché si possa cogliere forma, senso e indirizzo di qual è il lavoro, la ricerca. Ciò che avviene vi compete, ciò che avviene vi riguarda, ciò che avviene deve avere senso per ognuno di voi; già queste cose vi furono dette. Ancora una volta viene posta la morte fisica, ancora affinché ci possa essere una capacità di lettura, di comprensione, di risultato per la vostra ricerca. Due superamenti dell'individualità vi vengono posti: uno ben conosciuto, la morte costretta, la morte alla quale siamo impotenti; dall'altra parte Claudia che pone, offre, dichiara un superamento dell'individualità ben diverso da quello che siete abituati a misurare. Anch'esso è un superamento dell'individualità; non so se cosciente, non so se è la condizione che a voi è stata chiesta, il superamento cosciente dell'individualità, ma si tratta di un superamento di quella che è l'individualità, un superamento attraverso una non-morte fisica. Tutto ciò è molto vicino e simile a quello che potrebbe essere l'obiettivo del vostro cercare. Molte volte vi è stato detto che non per forza il superamento dell'individualità passa attraverso la morte fisica anzi, l'obiettivo in fondo della vostra ricerca dovrebbe proprio essere quello: un superamento cosciente dell'individualità attraverso strumenti che sono fisici, che sono uomo. Cosa ci dice la dichiarazione di Claudia? Quale messaggio, quale forma si sta approntando in quel setaccio, che senso ha, che cosa vi dice? Che cosa c'è di voi in quella forma? Tutto ciò che avviene, tutto ciò che vi tocca, vi compete. Da esso dovete trovare senso, ausilio e direzione. Tutto ciò che vi accade vi parla, comunica, dà modo di cogliere messe. Bollare come non vostro il messaggio che non dà senso alla vostra mente è un grave errore. Credetemi, la somma di quelle che sono le vostre energie portano ad un unico crogiolo che è il corpo comune è ben diversa dalle fattezze che ognuno di voi ha. Ma proprio perché supera il limite dell'individuo, dovrebbe trovare rispondenza, visione. Allontanarsi dal conosciuto non vuol dire per forza allontanarvi da ciò che voi siete; allontanarvi dal conosciuto può anche essere superare i limiti, calarsi in profondità, sognare verità e realtà. Cercare attraverso il mentale di avvicinarmi a ciò che è ora Claudia è una bugia. Nella ricerca che voi avete scelto, che noi abbiamo condiviso,sappiamo bene di portare con noi sensi, sensibilità e percezioni che appartengono all'uomo fisico. Io non voglio chiedervi di abbandonarli affinché si possa cogliere intuizione e verità, ma lo strumento può essere usato in modo diverso. Quando vi viene chiesto di parlare con le orecchie è in qualche modo cercare di dare alla misura e allo strumento umano possibilità che ha ma che non conosce perché è talmente abituato l'uomo a utilizzarle in quel modo, che non intravede altre possibili vie. Cercare nuova sabbia affinché il setaccio sia sempre pieno, credetemi, è un errore. Ciò che deve prendere forma verrà continuamente sommerso ed annegato, nascosto e celato a quella che è la vostra possibilità di vedere. È condizione umana quella di cercare di avere sempre il setaccio pieno; il timore che tutto scivoli via e che nulla possa rimanere è umano...il timore che tutto possa scorrere dai fori di quel setaccio...ma noi dobbiamo essere certi che ciò non possa avvenire. Io sono qui per testimoniare ciò, per rendere concreta questa mia affermazione, ma la paura, il timore di essere ingannati, la certezza di essere già stati ingannati, a volte da noi stessi, coscientemente.......