venerdi sera gruppo di ricerca medianica e spiritismo

Quelli che sono morti non se ne sono mai andati sono nell’ombra che si rischiara e nell’ombra che si ispessisce I morti non sono sotto la terra sono nell’albero che stormisce, sono nel bosco che geme, sono nella dimora, sono nella folla Ascolta più spesso la voce del fuoco, odi la voce dell’acqua ascolta nel vento del cespuglio i singhiozzi è il soffio degli antenati I morti non sono sotto la terra, sono nel seno della donna. sono nel bimbo che vagisce sono nel fuoco che si spegne

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14 novembre 2012

novenovembre 2012

Affrontare il concetto del male, arrivare a definirlo e a riconoscerlo, è l'approccio sbagliato. Pensare che il male sia lo scoglio che impedisce il prosieguo del cammino, pensare che se non si affronta ciò che è il male non si possa continuare per la strada che porta alla ri-conoscenza, alla consapevolezza, è il modo sbagliato. Cercare di definire il male per capire se il male ci appartiene, per capire se il male è sbagliato e di conseguenza accettare che noi, ognuno di noi possa sbagliare, è il modo sbagliato, è spreco di energia. Non esiste nessuno scoglio davanti a voi che ha da essere superato per arrivare a cogliere misure impedite proprio dalla presenza di quello scoglio che è il male. È sembrato semplice affermare che il male era soggettivo e non oggettivo, accettarlo quasi inconsapevoli, accettarlo semplicemente perché era giusto e risolveva, impediva l'affronto. Io non credo che si possa definire ciò che è il male, tanto peggio definire ciò che non è il male. Il male semplicemente è; il male è misura precisa affinché l'Arazzo possa essere completo, ve l'ho ripetuto tante volte, ma il bisogno di andare a circoscrivere, a definire precisamente ciò che è il male ancora rode dentro di voi. È sembrato semplice affermare che il male è sempre soggettivo, che non esista un'energia, una azione, un pensiero, un desiderio che persegua il male. Non è vero tutto ciò. L'essere Unico tutto quanto comprende, tante volte ve lo dissi, ma tante volte ve lo dimenticate. Io credo che il male non sia semplicemente circoscritto a quella che è la vostra possibilità di scelta, alla libertà che l'individuo ha attraverso il proprio libero arbitrio. Vi ho anche detto più di una volta che l'essere Unico possiede possibilità di scegliere, di esprimere libero arbitrio; anche l'Essere Unico è libero, pertanto io credo possa anch'Egli esprimere male. Si è cercato in molti modi di dare spiegazione; semplicemente si affermava che Dio, l'Essere Unico, non poteva essere male, volere il male, perseguire e produrre il male. Semplicemente il male era la scelta sbagliata dell'individuo pertanto il male era semplicemente una condizione che apparteneva alla condizione fisica, individuale dell'uomo incarnato. Così non è. Sarebbe troppo semplice, sarebbe arrendersi, sarebbe limitare la possibilità di comprendere. Ripeto, in molti modi si è cercato di dare paternità anche alla dimensione spirituale del male; si parlò di angeli caduti pertanto di esseri non certo limitati dall'incarnazione, pertanto esseri in grado di poter avere visione sgombra di quella che era la verità, la reale essenza delle cose...eppure caddero. Cosa vuol dire, cosa nasconde quest'immagine che ha creato Satana, l'Angelo Caduto, il Diavolo? Essi furono angeli in grado di vedere, di avere sgombra pertanto consapevoli di ciò che era giusto, di ciò che era bene...ma coscientemente e liberamente scelsero. È vero, la cosa può non competere all'individuo, può semplicemente l'individuo dire: “a tutto ciò nulla posso, in fondo il mio sforzo deve essere semplicemente affinché le mie scelte – che io reputo libere – siano in grado di non esprimere male”. Tanto più io cercherò di far emergere quella che è la dimensione spirituale, tanto più facilmente le mie azioni andranno nella direzione giusta..e quando effettivamente quella che è la mia componente spirituale sarà in grado di esprimere la sua potenzialità io sarò ben certo -ripeto- così di me. Non basta essere in grado di esprimere dimensione spirituale, non è a basta per preservare la possibilità di non compiere il male. Il male è, non è creato, il male esiste e siccome già dissi........... Perché tutta questa foga, questo bisogno di........................................................................................... è forse percepire un vicolo cieco, una strada chiusa? Pertanto diviene facile offendere, colpire quel muro che impedisce il cammino. Il timore di sbattere contro qualcosa di solido che ti impedisca di proseguire crea il senso di colpa dello sbaglio, dell'errore, del peccato. Non ci può essere direzione sbarrata se l'obiettivo, la destinazione della ricerca, si trova nel punto più vicino a ciò che voi siete. L'uomo, l'essere incarnato, potrebbe essere rinchiuso, limitato, costretto ma l'obiettivo del suo cercare sarà sempre con lui; nulla impedirà all'uomo, all'essere incarnato di camminare nella direzione giusta perché semplicemente la destinazione del suo cammino è già con sé. Sbattere il capo contro un muro è semplicemente affermare incapacità, è semplicemente affermare timore. Non ci può essere male nel vostro essere fisico, nella vostra mente, non ci può essere male attorno a voi che impedisca la direzione e il movimento verso quello che è l'obiettivo, la destinazione, il punto di arrivo. Costruire attorno a voi muri, costruire attorno a voi tracce e strade è spreco di energia, perdita di tempo. In quella che è la vostra dimensione l'energia, il tempo e lo spazio rimangono finiti. Qual è il modo, qual'è la direzione, qual'è la traccia, sono risposte che non hanno senso a domande che ancora di più................................................................................................................................... L'uomo nuovo è l'essere consapevole...l'uomo nuovo è l'essere capace...l'uomo nuovo è padrone della sua scelta. Nulla per lui, nessuno per lui potrà. Il male, il bene...suoni vuoti. L'errore è semplicemente lo spreco di energia, l'errore è la scelta sbagliata consapevole di quella che è quella giusta, l'errore è il timore, l'errore è non sentirsi in grado, l'errore è subire il limite, l'errore è costruire il limite. Il luogo, la posizione di ciò che è l'Arazzo, è semplicemente porlo al termine, viverlo all'inizio; definirlo è impossibile. Il bisogno del luogo, dello spazio, del tempo di quell'Arazzo può portare lontano, distogliere direzione................................................................................................................