venerdi sera gruppo di ricerca medianica e spiritismo

Quelli che sono morti non se ne sono mai andati sono nell’ombra che si rischiara e nell’ombra che si ispessisce I morti non sono sotto la terra sono nell’albero che stormisce, sono nel bosco che geme, sono nella dimora, sono nella folla Ascolta più spesso la voce del fuoco, odi la voce dell’acqua ascolta nel vento del cespuglio i singhiozzi è il soffio degli antenati I morti non sono sotto la terra, sono nel seno della donna. sono nel bimbo che vagisce sono nel fuoco che si spegne

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29 agosto 2012

venticiqueagosto 2012

L'uomo non è il centro dell'universo. Quando iniziò ad essere in grado di aver bisogno, di cercare, di dare senso, quando si sollevò da terra e si erse eretto, la prima cosa che pregò fu la natura che stava attorno a lui; la sua preghiera era il ringraziamento per i doni che riceveva. Prima che costruisse idoli, prima che personificasse l'Essere Unico, lo riconobbe in quella che era la natura, la creazione che attorno a lui si trovava, quella creazione che gli permetteva di poter vivere, quella natura che gli permetteva di respirare depurando i propri veleni, quella natura che gli dava calore, alimento. Ma camminare eretti non è segno di maturità. Credette di poter governare, comandare, imbrigliare. L'uomo ha governo solamente su sé stesso; l'uomo nella propria libertà può scegliere e decidere solo per quanto lo riguarda. L'uso e l'abuso, lo spreco, la cieca follia della potenza, del distruggere, del mutilare, dell'uccidere. L'uomo è l'ospite della creazione, è l'anello più debole, è il parassita. Fin che l'uomo era più simile all'animale che all'essere senziente e credetemi il tempo che è passato, gli anni, i secoli, i millenni, sono più a favore di quella condizione, rispetto a quella che è dell'uomo oggi, l'uomo che crede di potere.......quando l'uomo era semplicemente una componente di questa creazione, di questa natura, i ritmi erano scanditi precisamente, quasi un'armonia legava il creato; era quello che è stato chiamato il paradiso terrestre, dove tutto quanto era preciso e funzionale. Cosa avvenne, perché avvenne e come avvenne? È buono ciò che è avvenuto? È stato un incidente oppure una fortuna? Quale componente mancava all'Essere Unico, quale lacuna aveva da essere colmata? La frazione di tempo in cui l'uomo ha le caratteristiche che voi conoscete, ne fate parte, ne siete attori è talmente piccola, minuscola a confronto di quella che è l'evoluzione della creazione....la nascita dell'uomo che pensa, che cammina eretto, che cerca, è il completamento di questa evoluzione o è l'incidente che crea frattura, disagio, rischio? Tornerà l'equilibrio a prendere il sopravvento, tornerà l'armonia ad intessere vita...sarà buona cosa? Sarà cura? Ho affermato che è l'attrito che crea energia e rende salda l'architettura. La libertà dell'uomo è proprio quella di impedire, di rallentare, di creare ostacolo. Tutto ciò che avviene è funzionale al Disegno.