venerdi sera gruppo di ricerca medianica e spiritismo

Quelli che sono morti non se ne sono mai andati sono nell’ombra che si rischiara e nell’ombra che si ispessisce I morti non sono sotto la terra sono nell’albero che stormisce, sono nel bosco che geme, sono nella dimora, sono nella folla Ascolta più spesso la voce del fuoco, odi la voce dell’acqua ascolta nel vento del cespuglio i singhiozzi è il soffio degli antenati I morti non sono sotto la terra, sono nel seno della donna. sono nel bimbo che vagisce sono nel fuoco che si spegne

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13 agosto 2012

dieciagosto 2012

Ogni cosa, ogni creatura, ogni essere è in movimento. Nella creazione tutto quanto diviene, muta, si muove; nelle cose più piccole, nella frantumazione più precisa, più analitica cogliamo movimento fino alle cose più grandi, enormi, spaziali cogliamo la mutazione, il rumore e, come già oramai tante volte vi dissi, è proprio questo movimento che sostiene la creazione, questo divenire, mutare. L'uomo, l'essere incarnato, non è il centro di questa creazione ma è la misura più vicina a ciò che è l'Essere Unico, è lo specchio più fedele che afferma e conferma quelle che sono le qualità dell'Essere Unico: la capacità di scegliere, la libertà di poterlo fare. Ripeto, l'uomo non è il centro della creazione. Attraverso il proprio libero arbitrio l'uomo può agire, può distruggere, può costruire, può trasformare. L'uomo ha avuto il grave e pesante compito di dare forza a quel volano che è la Corrente Originale e ha dato la capacità di coglierla, ha dato all'uomo la percezione di ciò che è. Avere misura, avere capacità...ma la somiglianza e la fedeltà sono veramente un greve compito. In tutto ciò che cosa rappresentano quelle essenze quali sono io? Io esisto, sono, ma posso manifestarmi solamente attraverso il contatto con voi incarnati; posso certo anche affermare che io sono semplicemente perché voi ma posso anche affermare che, di certo, io non provengo da voi, sono a voi alieno, estraneo. Io sono la variabile che completa la scelta, io sono la possibilità che l'uomo non conosce, che non ha sperimentato, che non è sua. In fondo io sono un eco, un suono di risposta, un rimando...coscienza di ciò che l'uomo fu, matrice...punto fermo dal quale fare capo al movimento, parete sulla quale fare forza. Smarrimento. È questo il termine che ho usato quasi a minaccia per chi non preparato e pronto si ponesse a misura di ciò che è il non essere vivo, il non essere individuo...ma lo smarrimento è componente che appartiene alla mente dell'uomo, lo smarrimento è ciò che provo nel momento in cui cerco di raffigurare me come colui che nascerà a nuova vita. Minacciare a voi la difficoltà era augurare a me certezza futura. Lo smarrimento appartiene alla mente, lo smarrimento appartiene all'uomo, lo smarrimento è la consapevole incapacità, è prendere misura del limite,non avere gli strumenti, non avere le certezze. Per me sarà udire, per me sarà vedere, per me sarà pensare, per me sarà il dubbio, per me sarà l'incapacità di utilizzare quegli strumenti che non conosco e che tanto a voi invidio...ma il mio preannunciare a voi smarrimento ha comunque senso, ha comunque scopo. Smarrire è essere incapaci, smarrire è avere il bisogno di trovare, è dare scopo e frutto alla ricerca; smarrire è l'urgenza. Evocare lo smarrimento non è certo una minaccia, è sicuramente un augurio per me e per voi, posti ai due lati di quella che è l'occasione. Che cosa sarà di conforto per me e per voi nello smarrire che ci attende? È essere certi e consapevoli che il divenire, la Corrente Originale, sorreggono, conducono... D. (Fr) Quando tu ti poni davanti alla scelta, ponendo il nostro punto d'arrivo come tuo punto di partenza – e di questo devo darne atto sei di una generosità grande – poi dai per certo il fatto di comunque essere vicino a noi anche dopo? Noi siamo un'unica cosa. Chi ci metterà in comunicazione sarà la consapevolezza di cos'è il divenire. Non vi è dubbio, non vi è dubbio alcuno. Per me è certo che ancora sicuro sono ma la stessa cosa deve avvenire per voi e lo sarà in modo assoluto nel momento in cui riconoscerete ciò che voi siete. Se l'equilibrio delle componenti danno la misura, danno l'attimo e l'identità, nascondono, mascherano...ma così deve essere, è ciò che io voglio, è ciò che io auspico per me, è ciò che credo sia la cosa giusta...ma esiste la certezza assoluta, l'identità indiscussa, l'unica matrice è in essa. Noi essere comune saremo. Non più corpo, non più mente ma un unico essere e percezione di ogni singola frazione. Mai mi mancherete e mai dovrò a voi mancare. Il mio smarrirmi sarà creare il dubbio, il mio smarrirmi sarà creare incoscienza per riaffermare -attraverso il mio vivere- fede, determinazione e ciò che alimenta e ciò che muove e ciò che sorregge. Esiste un suono, un'armonia che accompagna la mia attenzione, il mio guardarvi ed è proprio l'attrito di un corpo che si muove e questo movimento crea energia, crea luce, crea suono. È un richiamo, è una promessa.