venerdi sera gruppo di ricerca medianica e spiritismo

Quelli che sono morti non se ne sono mai andati sono nell’ombra che si rischiara e nell’ombra che si ispessisce I morti non sono sotto la terra sono nell’albero che stormisce, sono nel bosco che geme, sono nella dimora, sono nella folla Ascolta più spesso la voce del fuoco, odi la voce dell’acqua ascolta nel vento del cespuglio i singhiozzi è il soffio degli antenati I morti non sono sotto la terra, sono nel seno della donna. sono nel bimbo che vagisce sono nel fuoco che si spegne

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29 maggio 2012

venticinquemaggio 2012

Il timore, la paura, il dubbio......per ciò che mi riguarda già ve ne parlai. Il mio timore riguardo all'essere solo, scacciato da quello che è il paradiso terrestre attraverso un peccato grande. Io sono sicuro, sono certo che nel momento in cui avrò espresso libero arbitrio e avrò dato forma alla mia incarnazione, io subirò il giogo della dualità, il timore di essere riconosciuto per quello che sono, il timore di trovarmi solo, distante dagli altri, isolato, contraddetto, non capito, non riconosciuto. Ma è indispensabile accettare questo destino, la dualità ha uno scopo ben preciso: è misurare. È provocare, è creare quel movimento che – come già vi dissi – è volano, è motore, è alimento di ciò che è la creazione. Essere soli vuol dire sentirsi diversi, sentirsi estranei, isolati; essere soli vuol dire essere allo sbando, privi della protezione, privi della certezza. Ad arte l'uomo ha dato forma, ha reso questa giusta dualità spettro terribile. L'uomo incarnato, l'individuo, è solo perché tale è la condizione dell'individuo e attraverso questa solitudine passa alla costruzione che porta al raggiungimento di quello che è il riconoscimento, a quella che è la certezza che offrirà il superamento dell'individualità. Cederà quel valore grande che ha portato alla prima scelta, la possibilità di decidere per sé ponendosi in quella condizione di solitudine che permette all'uomo di non subire vincolo. Il timore, la paura è credere che esista l'altro, il diverso, e che questa diversità possa ferire, costringere, privare. Io credo che una grande domanda per ciò che voi siete e per ciò che è questo cerchio riguarda il diverso, riguarda il male, riguarda il bene. Cercare di sondare, scavare per cogliere misura, traccia dentro di voi; fintanto che rimarranno solide e reali quelle grandi statue, quegli idoli che sono Dio e il Demonio, che sono il bene e il male l'uomo rimarrà solo e con il timore di non trovare scampo a questa solitudine. Sentire il giogo, sentire il peso di quegli idoli che agiscono, che prevaricano, che costringono.......sono in difficoltà ancora a parlare, a dire queste cose....ma così sia................ L'ingiustizia, il dolore, la Natura che si ribella, la catastrofe, la strage gratuita...a chi hanno da essere imputate? È forse l'Essere Unico che ha dato forma ed azione a queste forze che stordiscono l'uomo, lo rendono vulnerabile, impotente, incapace oppure è l'uomo o la stessa Creazione che malignamente agiscono, feriscono, creano dolore, morte...sofferenza? Può la Natura esprimere libero arbitrio, può volere, può decidere? Quello che è il Movimento, il ciclo della Natura può essere stravolto, costretto ad arte affinché possa devastare, portare sofferenza? Esiste dietro tutto ciò una volontà e questa volontà appartiene al Divino oppure alla Natura stessa? La natura ha le caratteristiche dell'individualità dell'uomo, ha possibilità di scegliere, di volere? Sono a disagio a parlare di queste cose, ma sono tali, sono vere, sono energia che trascina, che spinge. Può l'uomo, attraverso il suo essere divino chetare e armonizzare...può l'uomo nella sua possibilità incarnata agire, dare motivo...può Dio, l'Essere Unico, volere il male? Può Dio, l'Essere Unico, divenire demonio, maligno...o è l'uomo attraverso la sua possibilità a concretizzare, materializzare? Io credo che a questa domanda si debba trovare risposta, io credo che a questa domanda ci sia una risposta. L'uomo nella sua incarnazione detiene preciso diritto, qualità eccelsa, unica testimonianza, possibilità...l'uomo è il centro della Creazione? Attorno a lui tutto quanto.............sono a disagio...non mi appartiene......................................................................................................... Quale responsabilità compete al singolo individuo in merito ai disturbi, agli strappi che graffiano, squarciano la Creazione, l'Architettura, l'Opera Sublime............................................................ E' forse il timore, l'irrigidirsi della bolla che creano massa e possibilità all'urto, allo scuotere, al detonare, al gridare della Natura, alla manifestazione della sofferenza, al dolore gratuito...è forse l'irrigidirsi della bolla che crea massa detonante, è forse la paura, il timore, che creano interruzioni, varchi..è forse l'incapacità di capire, la paura di essere abbandonati, la fragilità e la vulnerabilità...