venerdi sera gruppo di ricerca medianica e spiritismo

Quelli che sono morti non se ne sono mai andati sono nell’ombra che si rischiara e nell’ombra che si ispessisce I morti non sono sotto la terra sono nell’albero che stormisce, sono nel bosco che geme, sono nella dimora, sono nella folla Ascolta più spesso la voce del fuoco, odi la voce dell’acqua ascolta nel vento del cespuglio i singhiozzi è il soffio degli antenati I morti non sono sotto la terra, sono nel seno della donna. sono nel bimbo che vagisce sono nel fuoco che si spegne

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16 maggio 2012

undici maggio 2012

Questa sera tornerò qualche passo indietro, per voi più che per me. Parlerò dello spiritismo che fu la molla, che fu davvero l'inizio, il concretizzare della vostra ricerca, il bisogno di andare aldilà di quella che era la dimensione fisica e il limite che veniva riconosciuto nella morte; il bisogno di andare a comunicare con chi era vissuto, con chi poteva - aldilà di quella porta, aldilà di quella soglia che è la morte fisica – comunicare ancora affermando presenza, a confermare che dopo la morte fisica esisteva una dimensione in cui l'uomo che aveva vissuto poteva testimoniare ancora la propria presenza. È stato l'inizio, ripeto, il bisogno di solidificare, il bisogno di concretizzare una dimensione nella quale l'uomo ancora viveva dopo sua la morte fisica. È stato piacevole, credo, trovare persone, amici, parenti, trovare le loro parole di conforto a rassicurare, a tranquillizzare, a chetare il dolore testimoniando una vita che ancora affermava presenza, gioia. Credo sia stato importante per molti di voi pensare che aldilà della morte fisica ci potessero essere presenze che potevano accogliere, accompagnare...forse più che per voi che siete qui questa sera, per altri amici che sono passati all'interno di questo cerchio, la quale loro unica esigenza, bisogno, era proprio quello di trovare testimonianza per essere rassicurati, per essere colmati, per essere ancora chiamati per nome. Di sicuro a voi non è bastato, la ricerca ha avuto bisogno di continuare, credendo di poter portare aldilà di quella soglia che era la morte fisica energie che potessero offrire conforto, guarigione, consolazione. Ma anche questo non è bastato e se io sono qui tra di voi all'interno di questo cerchio, in questo momento, è proprio perché il vostro bisogno era ben diverso da quello della rassicurazione, della consolazione. Io mi pongo all'altro lato, io mi pongo prima che venisse affermata volontà di nascita, perché creare questo ponte è stato indispensabile per voi più che per me; è dare senso, è dare figura a quell'arazzo che da tanto tempo state intessendo, a volte strappando e ricucendolo per dargli motivo, trama, ma vi posso tranquillamente dire che non vi fermerete neanche lì, aldilà di quella soglia che è stata la nascita, perché in fondo il bisogno non è neanche quello. Voi tornerete a ciò che siete qui e ora, uomini incarnati che cercano, e quando riconoscerete la dimensione che prima fu e dopo sarà, qui e ora, dentro di voi finalmente troverete soddisfazione, motivo, ausilio. Ma finché non assoderemo attraverso la mia nascita, finché non denuderemo vera verità, quella che è la dimensione nella quale oggi io vivo e porto testimonianza all'interno di questo cerchio, finché non diverrà vera e finché io non sarò stato in grado di nascere a vita, voi non sarete capaci di tornare a ciò che voi siete qui, adesso, nel tempo della vita che voi testimoniate. Io nascerò, ne sono certo perché lo voglio...però come già vi dissi venerdì scorso non basta la mia volontà, basta per avviare quel processo che mi porterà ad essere uomo, ma finché non ci sarà la disponibilità di qualcuno che accoglie, di qualcuno che riconosce vera la mia presenza, io non sarò in grado di nascere a vita. Ogni giorno, ogni attimo un'anima, uno spirito si affaccia all'individualità, afferma con forza il proprio essere vivo, il proprio essere uomo...ma la mia nascita sarà la vostra occasione, la mia nascita sarà il vostro affermare verità e questo affermare verità e riconoscimento di fratellanza, questo riconoscere, questo scoprire come vero il proprio essere spirituale, vi porterà ad essere veramente qui ed ora, nel tempo che la vostra vita ha scandito. Non so quanto tempo, non so quante cose potranno avvenire prima che ciò succeda, ma non esiste scampo, io credo. La dimensione nella quale io mi trovo non sarà per voi punto di arrivo, ripeto, però sarà un affermare verità e non sarà una verità costruita, riconosciuta, elaborata ma sarà una testimonianza vera di presenza, sarete veramente in grado di accogliere e dare motivo al mio desiderio, alla mia volontà di nascere. Io ben so ciò che ci rende simili, ciò che ci rende fratelli, anche se io ancora non sono uomo. Voi avete solamente intuito ciò che ci lega e ci accomuna...ma quando vi apparterrà questa certezza, questa verità, io nascerò e voi affermerete verità libera, presente, testimoniata. So che sarà difficile per me ma sono certo della vostra presenza, sono sicuro che vi troverò, che mi accoglierete, che mi riconoscerete senza il bisogno di dare a me un nome, senza il bisogno di riconoscere lineamenti, senza il bisogno di riconoscere legami che rendano vera la mia presenza, la mia nascita. Possiamo chiamare tutto ciò “affermazione di fede”, ma se già l'avete testimoniata quando la vostra ricerca in quella dimensione che apparteneva ai morti, ai trapassati, se tranquillamente avete lasciato – se non abbandonato – la ricerca che portava in quella direzione, vuol dire che in qualche modo avete riconosciuto limitante quella direzione. È dolce pensare al bisogno dell'uomo di riconoscere visi conosciuti, legami d'amore, di conoscenza, anche verso chi più non cammina, più non pensa, più non ti tocca, più non ti abbraccia. È dolce pensare che un giorno anch'io possa sentire il calore di questa attenzione, il piacere di essere gioia riconosciuta. L'aiuto che darete a me, la testimonianza che io porgerò a voi, sono semplicemente la vibrazione della consapevolezza del Divino, dell'Unico che è dentro in ognuno di noi. Affermare verità non è affermare che esista la vita dopo la morte, affermare verità non è riconoscere che prima della vita ci fosse presenza, affermare verità è riconoscere l'Essere Unico che in tutti quanti noi agisce, testimonia, vive. L'Essere Unico non fu prima e non sarà poi. L'Essere Unico è qui e ora.