venerdi sera gruppo di ricerca medianica e spiritismo

Quelli che sono morti non se ne sono mai andati sono nell’ombra che si rischiara e nell’ombra che si ispessisce I morti non sono sotto la terra sono nell’albero che stormisce, sono nel bosco che geme, sono nella dimora, sono nella folla Ascolta più spesso la voce del fuoco, odi la voce dell’acqua ascolta nel vento del cespuglio i singhiozzi è il soffio degli antenati I morti non sono sotto la terra, sono nel seno della donna. sono nel bimbo che vagisce sono nel fuoco che si spegne

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22 ottobre 2010

quindiciottobre 2010

Il male è sicuramente un ostacolo molto arduo, molto impegnativo, che si pone davanti a colui che desidera cercare, trovare, ma è un ostacolo che non può essere aggirato…è un ostacolo che ha da essere affrontato indubbiamente e in qualche modo attraverso di esso superato perché non crei pesi, attriti, insoddisfazioni e sofferenze, perché se esso non è affrontato nei giusti termini, riconosciuto come facente parte, sarà sempre come una mina, un ostacolo improvviso che farà inciampare colui che cerca.
È sicuramente un tema importante e perché possiamo affrontarlo ho bisogno che voi possiate porre all’interno di questo cerchio quali sono le vostre visioni e i vostri capisaldi – sì, anche in questo caso i capisaldi – che vanno a definire, delimitare cos’è il male, ma avremo tempo per farlo…e di tempo abbisogneremo per poterlo affrontare nel modo giusto.
Ma questa sera desidererei chiarire un poco ancora ciò che dissi nel nostro ultimo incontro riguardo a quella che è la visione. I miei discorsi che parlavano di ciò che è la visione del futuro, la lettura del divenire dell’uomo, avevano la funzione di chiarire bene e precisamente che la vita di un uomo, il cammino di un uomo, non è un libro già scritto, non è predestinato il divenire dell’uomo.
Il divenire dell’uomo è incerto in ogni momento, in ogni momento in cui si pone una scelta; una scelta di libero arbitrio può mutare direzione, può mutare a volte completamente girando su sé stesso per a ritroso tornare su passaggi dove scelta di libero arbitrio non era avvenuta…e chiariamo un po’ meglio anche questo fatto.
È indispensabile accettare come vera l’affermazione che non esiste predestinazione. Le direzioni e le scelte che l’uomo pone in atto nel suo divenire sono sempre e comunque definite da scelte di libero arbitrio. Possono esistere casi di persone capaci, che attraverso quello che è il confronto con un uomo, attraverso la conoscenza di quello che è il bagaglio di quell’uomo possono essere in grado di intravedere quale sarebbe la più facile decisione che l’uomo in questione prenderebbe di fronte ad una scelta; tutto ciò è molto semplice, è molto facile.
Se le informazioni che colui che desidera interpretare il futuro di quella persona, se abbastanza informazioni riceve, può essere in grado di predefinire quella che sarà la scelta di colui che chiede aiuto. Certo, credo e affermo che possa essere possibile…esistono veramente persone in grado di leggere e di tradurre quelle che sono le informazioni, le testimonianze, l’espressione di bagaglio di colui che desidera essere aiutato, ma se questa persona in grado di vedere esprimesse la scelta prima che essa possa essere formulata, la scelta stessa perderebbe valore. Ciò che poteva essere un futuro possibile muterebbe radicalmente e drasticamente, anche se la visione della scelta fosse quella giusta. Vorrei cercare di spiegarmi meglio in questo senso.
Ho affermato che ogni mutazione, ogni cambio di direzione per l’uomo nel suo divenire, è sempre e indispensabilmente sancito e affermato attraverso una scelta di libero arbitrio; se ci fosse qualcuno che per voi leggesse la possibile scelta che comunque voi avreste fatto, questa scelta diverrebbe sbagliata perché colui che ha desiderato – attraverso questa lettura – aiutarvi, ha precluso a voi la possibilità di scegliere attraverso libera scelta di libero arbitrio.
In fondo non è importante quale delle due direzioni possa essere imboccata, ma la cosa che rende la direzione giusta è proprio l’affermazione di un libero arbitrio…non è la direzione che uno percorrerà, non è la cosa che sceglierà, ma il valore sarà proprio dato dalla scelta del libero arbitrio.
In fondo non è un divenire, in fondo non è un cambiare, in fondo non è muoversi, in fondo è esprimere un’essenza, una precisa presenza attraverso la scelta del libero arbitrio.
L’uomo non muta direzione nel suo divenire attraverso un cambio di direzione, ma muta il suo divenire attraverso un’affermazione di libero arbitrio…ed è la scelta, è il momento in cui lui coscientemente afferma la propria volontà, che muta la propria direzione muovendosi verso ciò che lo aspetta.

Non c’è direzione sbagliata, non c’è direzione giusta, se noi accettiamo questa mia affermazione: ciò che rende giusta la direzione è l’affermazione della scelta di libero arbitrio.
La scelta di libero arbitrio ha la capacità di rendere il bagaglio individuale di consapevolezza sempre più capace; la direzione non serve ad altro che a spostare l’uomo di fronte ad una
Ulteriore possibile altra scelta…il divenire dell’uomo passa attraverso l’affermazione del libero arbitrio. Continuerò a ripetere questa mia certezza.
Se accettiamo questa mia certezza anche una scelta che può apparire negativa, cattiva, ingiusta, porta comunque a muovere nella direzione auspicata.
Non è possibile leggere il futuro, non esiste un futuro predefinito, non esiste predestinazione, non esiste scontato percorso, non esiste libro scritto che l’uomo deve semplicemente leggere ed interpretare; ogni attimo,ogni vera scelta può mutare la direzione. La direzione non è più indice di bontà ma è semplicemente l’occasione per creare il cambiamento attraverso l’espressione del libero arbitrio.
Vorrei che voi misuraste questo mio dire; il compito del cerchio è anche quello di far emergere quelle che sono le consapevolezze, quelli che sono i capisaldi, quelle che sono le cose buone e giuste che avete in voi già affermato. In fondo tracciare una via, una ricerca di questo genere, può apparire incapace, impotente, può apparire non prodigo di possibilità…ma se mi perdessi nel bisogno di cercare direzione per ognuno di voi, ci troveremmo tutti quanti in un circolo vizioso, continueremmo a creare visioni per soddisfare i nostri bisogni, per rendere le nostre aspettative buone, giuste.
Credo profondamente che l’ingiustizia sia l’impossibilità di comprendere. L’uomo sa, è certo di subire un’ingiustizia nel momento in cui un’azione o un fatto proprio o di chi sta attorno a quell’uomo si trova pone in atto, diviene ingiustizia se non è comprensibile, se non rientra in quelli che sono gli schemi mentali di colui che cerca di interpretare quella situazione, nel momento in cui la mente di quell’uomo cerca di prendere il fatto ed incasellarlo su quel grande pallottoliere che è la propria mente. Focalizzate la vostra ricerca, sforzatevi a far sì che il vostro libero arbitrio divenga principale motivo ed alimento del vostro divenire. Cercate, attraverso quello che è il bisogno di libertà che colui che cerca agogna, di rendere viva questa forza, questo muovere, questo divenire….
Solo una cosa riguardo al male; vorrei che un cerchio come il nostro, vorrei che ognuno di voi facenti parte di questo cerchio cercaste di comprendere che il male non esiste oggettivamente, è importante che ognuno di voi misuri il male per ciò che il male agisce su di lui, su ciò che avviene nel proprio intimo di fronte al male.
Io credo che esista una grande forza, un grande desiderio anche in ognuno di voi di compiere il male e molte volte assistere, subire, vivere il male provocato da altri al di fuori di voi va a muovere desideri ed aspirazioni che vi appartengono ben più fedelmente di quanto voi possiate credere.
Misurate il male non nella sua oggettività, ma misurate il male attraverso gli urti che voi subite, attraverso i richiami, gli stimoli, i riconoscimenti di esso.
Vivere il male, l’ingiustizia provocata da qualcun altro, può permettere anche a voi di misurarla e viverla come se fosse vostra scelta, come se fosse sospiro ed affermazione di un vostro desiderio…ma parleremo ancora di ciò……..
Ma vorrei che il confronto tra di noi avvenisse sulla reazione che voi ponete in atto di fronte al male, all’ingiustizia. Date un nome ad esso, fate sì che ciò che può essere la sofferenza fatta vostra sia simile anche il male accasato nel vostro intimo. Non è blasfemia la mia, non è invocazione cattiva e maligna, ma è premere tasti che voi mai………………………………………………….
Chetiamo ora….attraverso il nostro corpo comune.
Cerchiamo lo stagno, sentiamo che il desiderio è forte, sentiamo che il bisogno è grande.
È facile cedere la nostra attenzione e abbandonarci sulle rive di questo stagno. Vediamo partire dal centro l’onda che tutti quanti ci toccherà, nello stesso tempo e allo stesso modo…sentiamoci legare da essa quale cosa unica, unico corpo.
Offriamo ad esso la nostra presenza…………………………………………………………………

L’uomo rende il male cosa buona e giusta nel momento in cui lo compie, nel momento in cui , attraverso una scelta di libero arbitrio, lo sceglie e lo persegue.
Scegliendolo lo comprende, ne capisce il significato, ma nasconde la propria scelta e la propria azione nel timore che l’altro non possa comprenderne il vero significato.
Esiste un modo per dare bontà e giustizia anche al male….ciò scaturisce e nasce dal nostro essere comune………………………………………………………………………………………………