venerdi sera gruppo di ricerca medianica e spiritismo

Quelli che sono morti non se ne sono mai andati sono nell’ombra che si rischiara e nell’ombra che si ispessisce I morti non sono sotto la terra sono nell’albero che stormisce, sono nel bosco che geme, sono nella dimora, sono nella folla Ascolta più spesso la voce del fuoco, odi la voce dell’acqua ascolta nel vento del cespuglio i singhiozzi è il soffio degli antenati I morti non sono sotto la terra, sono nel seno della donna. sono nel bimbo che vagisce sono nel fuoco che si spegne

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11 marzo 2010

cinquemarzo 10

Non era certo mia intenzione approfondire, disquisire su ciò che è il male per voi, ma alla luce delle vostre presenze e in modo particolare dell’entità che si è presentata venerdì scorso, io credo che sia utile per il nostro lavoro che io affronti anche questo tema…ma proprio per la mia difficoltà a connettere quello che è il vostro sentire e la mia possibilità di vedere, ho bisogno di parlare prima che ai i vostri cuori e al risveglio della vostra intuizione e riconoscenza, parlare a quella che è la vostra mente affinché io possa indirizzare, coagulare le vostre attenzioni innanzitutto, in un percorso comune, in un corpo comune, affinché poi possa emergere la possibilità di comunicare con quello che è il vostro sentire profondo, spirituale, spiritico.
Pertanto desidero parlare a quelle che sono le vostre menti e vi invito a leggere il mio dire quale fosse il Disegno. Io, invece che parlare di un concetto, voglio dipingere un’immagine che innanzitutto sia colta dai vostri occhi e dalla vostra mente, senza andare molto più lontano perché è a loro che desidero comunicare, chiamare.
Torniamo ancora a quello che è stato il Peccato Originale, quello che è stato chiamato il Peccato Originale e che io considero la prima espressione di libero arbitrio. Quello è l’attimo in cui noi eravamo ancora assieme, eravamo ancora cosa unica, entità primitiva, originale; è in quel momento che le nostre due entità – la mia entità spiritica, spirituale, e la vostra entità fisica, umana – si sono scisse per creare un percorso diverso. La vostra scelta fu quella di incarnarvi, divenire uomini, far sì che l’energia nella quale vi riconoscevate e alla quale profondamente appartenevate ha deciso di prendere dimensione…la vostra presenza, il vostro essere energetico, ha preso colore, dimensione, frequenza, mentre io sono rimasto nella matrice e ho proseguito con quella che era la mia essenza, immutata e immutabile, perché io decisi in quel modo e voi nell’altro.
Mi è difficile spiegare a voi qual è stata la mia scelta e i motivi che hanno portato a quella scelta.
Ribadisco “scelta”perché non è stata una non scelta la mia, quella di non incarnarmi, ma fedelmente io decisi di rimanere tale e quale ero. Voi decideste di dare forma, di incanalare, indirizzare quell’energia che ci rendeva cosa unica. Avete preso colore – ho detto – dimensione e frequenza. Ognuno di voi, per la sua precisa individualità, ha preso colore preciso, frequenza unica. Questa scelta vi ha portato una grande possibilità, quella che abbiamo chiamato anche libertà, ma vi ha creato anche dei limiti molto profondi e sono i limiti dati proprio da questa libertà che avete affermato con forza attraverso il libero arbitrio e il Peccato Originale. Avete creato la dualità, abbiamo detto, il bene e il male…avete affermato la volontà di poter approfittare della conoscenza del bene e del male.
La prima scelta di libero arbitrio, la primitiva, l’originale, ha portato per voi una serie di altre scelte di libero arbitrio, di altri bivii che ancora, ancora e ancora si pongono di fronte a voi.
Questa possibilità io non l’ho affermata, non l’ho voluta, non l’ho domandata.
Ognuno di voi ha messo molta cura a creare quello che era il proprio individuale colore, la propria individuale forma e frequenza e con attenzione ha cercato di definire sempre al meglio queste caratteristiche per affermare quello che è l’individuo preciso, unico. Avete iniziato il divenire, la vita, l’evoluzione, il cammino, la ricerca.
Io ho buone possibilità di visione su ciò che voi siete, io ho possibilità di visione sgombra, vi dissi, proprio perché non impedito dai limiti che voi avete scelto ed affermato…ma io non posso altro che risuonare a quello che è il vostro esprimere la vostra essenza, il vostro grano di consapevolezza; io risuono quale campana che alla vibrazione di una sorella campana crea musica, suono comunicazione, messaggio. Senza il vostro risuonare io non posso esprimere presenza.
In questo modo, attraverso il vostro divenire, anch’io divengo, anch’io mi muovo lungo quella Corrente Originale che porta a far sì che tutto torni là dove era iniziato. Io mi muovo attraverso le vostre scelte, io mi muovo attraverso l’affermazione di ogni vostra scelta di libero arbitrio, io risuono al vostro suonare, io amplifico il vostro affermare coscienza, io testimonio il frutto della vostra ricerca; io non posso, non mi è consentito, esprimere qualcosa che non appartiene al vostro divenire, tante volte ve lo dissi, ma ho la sensazione che non completamente accettato sia questo concetto, non verità per voi sia questo mio dire.
Ancora l’intervento esterno…un’entità estranea, aliena a quello che è il vostro essere e il vostro cercare. È un sintomo di debolezza, io credo, questo…è un sintomo di insicurezza e di sofferenza.
I colori sono innumerevoli, tanti quante sono le entità che hanno deciso di incarnarsi. Ripeto, la matrice è unica e questo fascio energetico composto da innumerevoli strutture energetiche l’immagino quasi come tubi, canali colorati che fanno percorsi complessi, a volte inverosimili…ma io sono in grado di vedere là, alla fine di tutto quanto, qual è il destino, qual è la fine, qual è la completezza, il compimento di quella che è l’esperienza…la vita dell’uomo.
Sprazzi di luce per voi, questa visione, attraverso il contatto con entità disincarnate, attraverso il contatto con entità che mai si sono incarnate…questo è il grande valore al quale voi potete attingere, buttare lo sguardo aldilà della soglia, dicemmo.
È questa la forza, è questa la comprensione, la testimonianza, la verifica, a volte, di quello che è il Disegno.
Se fin qui può essere assodato, può essere grano di consapevolezza – anche se non credo che per tutti quanti voi lo sia – l’intoppo che si pone è comprendere quale ruolo e quale spazio abbia all’interno di questo Disegno, di questo Dipinto, la presenza del male. Innanzitutto posso affermare con tutta tranquillità che il male non è la sofferenza; il male è la scelta volente, è l’espressione libera di libero arbitrio. La sofferenza non è altro che la conseguenza di una scelta di libero arbitrio verso il male. Ma che cosa fa sì che una scelta di libero arbitrio divenga una scelta di libero arbitrio verso il male? È non perseguire quello che è il percorso naturale.
Può apparire semplicistico affermare questo, può apparire troppo elementare ma, credetemi, è vero ciò che affermo. Tutto ciò che distoglie da quello che è il Movimento Originale - il percorso che parte da un punto dove il tutto era Uno e porta allo stesso punto dove il tutto sarà ancora Uno - è male. È lecito sceglierlo, è libero arbitrio poterlo affermare, ma non vi è scampo io credo.
Comunque ogni singola tonalità di colore, ogni singola forma e ogni singola frequenza si assommeranno a quella che è la frequenza originale, la forma originale, il COLORE.
Per chi è in grado di cogliere visione sgombra questa affermazione diviene verità e accettare quale verità questa visione permette di dare serenità alle proprie scelte, permette di dare un angolo di visione maggiore nel momento della scelta…ma non è cosa semplice, non è così facile.
Io non credo che sia un dono, io credo che sia consapevolezza acquisita attraverso la ricerca e la testimonianza di essa…e testimoniare ricerca vuol dire affermare i grani di consapevolezza acquisiti. Affermarli non vuol dire altro che testimoniarli nel vivere di ogni giorno.
Il male esiste, il male appartiene all’uomo, il male è garanzia di libertà per l’uomo. Nessuno impedisce, nessuno vieta a scegliere il male, a perseguire una traccia, un percorso che allontani la meta.
Io so però per certo che esiste modo e possibilità per trasformare il male. Esistono due possibilità: una, quella più semplice, più facile, più possibile e capace ed è quella di individuare il male dentro ognuno di voi, riconoscerlo come facente parte, riconoscerlo quale componente indispensabile.
Questo riconoscimento non farà altro che dare un nome a questa parte che noi consideriamo impresentabile, cattiva, buia, maligna.
Ma esiste anche la possibilità di agire su scelte cattive di libero arbitrio di altre entità che non siano voi stessi. Il modo esiste e definire il modo è anche molto semplice, è facile; il male può essere trasformato e l’unico modo per trasformarlo è comprenderlo. Innanzitutto il proprio e poi quello degli altri, facendo sì che questo male e questa componente torni a far parte di quello che è il tutto…lo si trasforma, lo si porta nella direzione giusta e lo si rende bene, e la consapevolezza che vi porta a fare ciò non è altro che credere che la matrice mia, di io che vi parlo, e la matrice di ognuno di voi, come la matrice di chi persegue il male, è la medesima. Siamo fratelli, siamo figli di un unico padre, di un’unica matrice.

Vorrei però che questo mio disegno provochi in voi delle domande, dei quesiti, delle provocazioni, degli stimoli. Vorrei tanto che voi foste in grado di trovare traccia dentro di voi di ciò che è avvenuto, di ciò che eravate e che ancora oggi siete.
Vi ho detto che mi è difficile cercare di spiegare a voi il perché ho scelto di non incarnarmi, ma vorrei tanto che anche voi chiedeste a voi perché avete deciso di incarnarvi.
Credetemi, la vostra presenza in quel momento era vera, era precisa, era adulta; la scelta vi è stata posta precisa, vi siete posti di fronte a questa scelta in piena coscienza e se avete fatto la scelta di incarnarvi, motivo c’era. Cercate traccia in ognuno di voi; la motivazione è il senso che la vostra vita dovrebbe avere. È un senso che voi trovate dentro, nel vostro essere, nel vostro intimo, perché questa scelta è quella che ha dato le prime indicazioni di traccia e ancora oggi agisce attraverso quella componente spiritica e spirituale che a volte così, con grande difficoltà, riesce a comunicare col vostro essere mente e corpo.
Aiutatemi in questo. Ripeto ancora una volta: io risuono del vostro suono, del vostro dire, del vostro intuire. Se non mi portate questa presenza difficilmente sarò in grado di dire qualcosa che abbia senso a voi. Cercate ancora qualcuno che vi insegni, cercate ancora qualcuno che possa essere utilizzato quale paravento, quale maschera, quale feticcio per non dare il vostro nome al messaggio.

Il corpo comune ora. Cerchiamo veramente di essere fratelli, unico corpo…………………………

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