venerdi sera gruppo di ricerca medianica e spiritismo

Quelli che sono morti non se ne sono mai andati sono nell’ombra che si rischiara e nell’ombra che si ispessisce I morti non sono sotto la terra sono nell’albero che stormisce, sono nel bosco che geme, sono nella dimora, sono nella folla Ascolta più spesso la voce del fuoco, odi la voce dell’acqua ascolta nel vento del cespuglio i singhiozzi è il soffio degli antenati I morti non sono sotto la terra, sono nel seno della donna. sono nel bimbo che vagisce sono nel fuoco che si spegne

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03 novembre 2009

trentaottobre 09

La mia presenza qui questa sera , in questo cerchio, non è altro che l’affermazione della vostra disponibilità. L’energia alla quale appartengo permea il vostro quotidiano e il vostro pensiero, la vostra accettazione profonda, è il grano di consapevolezza che crea la solidità della mia presenza che diviene voce, diviene vibrazione, diviene senso che porta alimento al vostro comprendere….
Ma potrei anche essere massa corporea posta qui se la vostra disponibilità fosse così grande e capace da coagulare l’energia che essa produce in una forma, in un peso; ma non avrebbe senso, sarebbe spreco, per dare alimento alla mente di nuovo, quale gioco di prestigio che porta la sorpresa, l’effetto.
La mia voce potrebbe essere corpo, potrebbe essere luce, la creazione di essa darebbe forza alla convinzione della possibilità della potenza dello strumento.
Portare in un mondo reale ciò che reale non è – ripeto – è un gioco di prestigio, è una dichiarazione di potenza, è un’affermazione del proprio potere, che l’uomo attraverso questo gioco di prestigio accresce nella convinzione di essere capace e potente, pertanto svincolato da alcuni di quei limiti che competono all’essere umano.
Giocare con le energie per creare forza, convinzione, certezza………………………….
Se realmente foste in grado di coagulare energia perché possa divenire massa, corpo, verrebbe certezza di poter disgregare quella che è la massa, il corpo vostro, per fluttuare………………….


Sono all’interno di una campana; in alto sopra la mia testa c’è un foro….da esso penetra il sole e illumina il terreno sul quale appoggio i piedi. Se io cambio posizione anche questa macchia di luce mi segue e illumina tutto quanto me stesso. Non capisco bene come ci sono finito all’interno di questa campana, al di sotto di questa campana…qualche stupido mi ci ha costretto, ma appena io comincio a fare questi pensieri, dal foro sopra la mia testa cade di tutto, dapprima dell’acqua che vela la luce che illumina il terreno sul quale appoggio…e se ancora di più mi arrabbio di tutto casca da quel foro sopra quella volta, prima l’acqua poi dei rifiuti, pesanti, acuminati, ma anche puzzolenti…ma che ci faccio all’interno e al di sotto di questa campana, io che capace so di essere?
Ma se io smetto con questi pensieri di nuovo la luce torna ad illuminare e a scaldare…………….
Le pareti sono lisce, impossibili da scalare. Dovrei riuscire a trovare il modo di uscire, io che sempre fui in grado di capire qual’era la possibilità e il modo…..si può essere così stupidi?
Se io batto sulla superficie il suono mi assorda, se io grido la mia voce viene distorta e come fumo levita da quella apertura che tutto quanto costringe a salire………………………
Ritto, libero nella luce che casca e dal calore che ne traggo, ritto, muto e incapace, rassegnato e sciocco al volere di uno stupido, cattivo. Non mi serve cibo, non ho bisogno di nulla….ma è da quel foro che io lancerò la mia figura sull’Oltre, alto al di sopra di tutti……………………………..