venerdi sera gruppo di ricerca medianica e spiritismo

Quelli che sono morti non se ne sono mai andati sono nell’ombra che si rischiara e nell’ombra che si ispessisce I morti non sono sotto la terra sono nell’albero che stormisce, sono nel bosco che geme, sono nella dimora, sono nella folla Ascolta più spesso la voce del fuoco, odi la voce dell’acqua ascolta nel vento del cespuglio i singhiozzi è il soffio degli antenati I morti non sono sotto la terra, sono nel seno della donna. sono nel bimbo che vagisce sono nel fuoco che si spegne

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08 ottobre 2009

dueottobre 09

Quale modo, quale strumento, quale energia permette la mia presenza qui, in questo cerchio?
Indubbiamente non avendo mezzi propri, possiamo dire, mezzi che mi appartengono, che io posso in qualche modo spendere, utilizzare per poter essere, per potermi esprimere in questo cerchio, devo per forza utilizzare quella che è la vostra disponibilità.
In fondo possiamo chiamarlo anche questo cedere alla mia presenza. L’energia che mi permette di poter essere qui attraverso una voce, attraverso un’espressione, è proprio la disponibilità che rende comune la vostra ricerca. È vero, sarebbe impossibile per ognuno di voi individualmente creare le condizioni affinché io possa portare il mio messaggio, la mia testimonianza, il mio dire; solamente attraverso l’unione, attraverso il corpo comune di un cerchio posso esprimere presenza e testimonianza attraverso una voce, attraverso un essere con.
È uno dei motivi che giustificano l’affermazione che il superare l’individualità permette di esprimere energie che moltiplicano le possibilità dell’individuo unico, solo. Attraverso l’essere comune di un cerchio ho la benzina, il carburante, l’energia necessaria per potermi esprimere, per poter essere presente in questo cerchio. Senza questa disponibilità, senza questo comune intento, difficilmente potrei essere con voi; ci tengo a puntualizzare questa cosa perché credo che sia importante arrivare a comprendere che la matrice iniziale, la disponibilità prima, è stata quella di porvi assieme in un cerchio, disponibili alla ricerca che portasse all’espressione, all’evocazione di un’entità che non appartenesse al vostro essere individui, in qualche modo estranea, perché anch’io lo sono.
Sarebbe falso affermare che io sono l’espressione del vostro essere; io sono l’espressione del vostro intento, io sono….
Credo che sia importante per me definire, affermare precisamente il fatto che io non appartengo al vostro essere individui. Sono un’entità diversa, distinta, anche se è un’affermazione falsa in fondo, perché non posso essere un’entità distinta ma sono qualcosa di estraneo al vostro essere individui, sono una forma diversa, sono qualcosa che voi non siete.
Solo però attraverso la vostra disponibilità e il vostro intento io posso essere qui presente ed essere, essere voce, definizione. Ciò che dico non scaturisce dal vostro bagaglio, ciò che dico e cerco di donare a voi non è qualcosa che voi avete già elaborato, riconosciuto quale vostra espressione.
Ciò che ci lega, ciò che mi lega a voi è l’intento che voi avete dato a questo cerchio, l’obiettivo, la disponibilità di energia, l’offerta che attraverso il creare cerchio avete creato.
Se voi ponete all’interno di un cerchio un accumulo, una possibilità, una disponibilità di energia, essa può in qualche modo prendere definizione, forma, entità….io sono questo in fondo, sono il prodotto di un’energia che voi avete offerto in funzione di qualche cosa che è la ricerca, il bisogno di vedere, comprendere, elaborare. È importante pertanto che voi capiate che la qualità della mia presenza non è altro che la qualità dell’energia che voi siete in grado di mettere a disposizione di questo possibile fatto, evocazione, presenza.
Tanto più quest’energia è di qualità – pertanto pura, pertanto disinteressata, pertanto ceduta con la gioia che fosse la cosa giusta – tanto meglio e più fedele, più precisa, più puntuale sarà la mia presenza.
Due cose diverse però. Se quella che era la testimonianza di Emanuele poteva in qualche modo scaturire da un bisogno che apparteneva a voi, a qualcuno di voi, a tutti quanti voi forse, io non ho queste caratteristiche. Io utilizzo la disponibilità energetica che voi ponete all’interno del cerchio, per esprimere ciò che io sono…ma non sforzare il mio dire alla soddisfazione di un bisogno che vi appartiene.
Io credo che sia importante che comprendiate ciò che ho appena detto…la mia presenza però non porta a confronto; io esprimo qualcosa di immutabile, qualche cosa che non può essere cambiato né attraverso l’evoluzione, né attraverso la comprensione, né attraverso la ricerca o l’elaborazione.

Sforzarsi al confronto porterebbe rivoli dispersi di energia; la qualità dell’energia e dell’accumulo di essa all’interno di un cerchio non è in funzione al confronto e alla fedele testimonianza dell’entità che avete evocato, ma è della libera scelta di donare energia a qualsiasi cosa possa avvenire.
Non vincolo più il mio dono, la mia offerta a un obiettivo che soddisfi il mio bisogno, ma offro la mia energia solamente in funzione dell’offerta e non del risultato che desidero ottenere.
Finalizzare l’offerta dell’energia vuol dire comprimerla, farla passare attraverso pertugi che sono talmente stretti che la fanno fluire come schizzo, come getto.
Ciò che avviene non ha importanza, ciò che accadrà non mi interessa…dono perché credo nel dono e nella possibilità di esso; questo credo sia l’animo, l’auspicio che colui che partecipa a un cerchio, colui che cerca in verità, debba ripetersi spesso, continuamente.
Diviene facile nel momento in cui l’entità a cui offriamo l’energia non ha definizione, non ha personalità, non ha tratti riconosciuti perché allontana il confronto e il timore che abbiamo di esso.
Una delle grandi difficoltà che portano a far sì che l’uomo, l’individuo, l’essere incarnato, abbiano difficoltà a cedere, è proprio il timore che questo cedere vada a creare falle, punti vulnerabili, zone molli, indifese…..e in qualche modo ancora e anche in questo cerchio ciò avviene, ma con meno certezza, con qualche dubbio in più, ma rimane salda comunque l’affermazione che qualcuno che voi avete accolto in questo cerchio vi definì attraverso l’immagine della bolla e dell’urto che la bolla poteva ricevere, tanto più su di essa era a protezione la bolla che l’individuo creava, tanto più l’urto poteva creare scompenso, urto, difficoltà…ma se la bolla fosse stata aperta, a maglie larghe, qualsiasi urto sarebbe passato attraverso.
È un’affermazione che da tanto tempo avete ricevuto ma ancora oggi ha un valore grande; nel momento in cui si ha fede in questa affermazione, tanto più facile sarà cedere anche al paventato urto, ostilità scontro.
Il timore è ancora presente. Cedere a cosa e a chi? Cedere a chi e perché?
Io sono, io valgo…perché mai abbandonare questo essere, questo valere, in funzione di cosa? Perché? A quale pro?

Mai vi dirò – anche se la cosa in qualche modo vi stupisce, vi crea scompenso – mai vi dirò, ripeto, che vi amo perché con questa affermazione, come già qualcuno di voi ha detto, vorrebbe in qualche modo rendere implicita anche l’affermazione che potrei non amarvi.
Il mio ruolo non è quello di avere un atteggiamento attivo oppure passivo, bianco o nero, nei confronti vostri o di qualsiasi altra mia possibilità di dire; io posso solo essere e sforzarmi di mantenere questa mia affermazione che può apparire secca, arrogante, ma io non posso cambiare…io sono e null’altro può avvenire a questo mio essere.
Chi tra voi e me debba muovere, cambiare, mutare, non sono certo io, perché non ho modo, non ho strumento, non ho capacità….non ho neppure volontà….
Su quali fondamenta basano le mie affermazioni?

Cerchiamo il corpo comune ora, cerchiamo la gioia di essere corpo comune, cosa sola, unica…essere unico. Crediamo che sia la situazione iniziale e terminale del nostro essere, del nostro divenire…cerchiamo di offrire qualità alla nostra disponibilità, facciamo sì che l’energia che è al centro di questo cerchio sia capace, pura, potente e offerta…………………………………………..


Sono sempre stato abituato ad aggredire, a sfruttare al massimo le occasioni che mi venivano poste, perché credo che fosse giusto potenziare al meglio i risultati affinché ciò che raggiungessi fosse la cosa migliore che con gli strumenti che possedevo potessi raggiungere.
Non ho mai subito le lusinghe di chi mi diceva “chétati, che comunque ciò che ti spetta arriverà e guadagnerai solo in serenità, in pace”; non credo che sia giusto, anzi credo che sia sbagliata un’affermazione di questo genere.

Se la potenzialità esiste, perché non esprimerla al massimo e non aver timore di raggiungere il successo,la proprietà, le cose…perché in fondo il successo, la proprietà e le cose non sono altro che l’indice del successo raggiunto e dell’espressione migliore del proprio agire.
Non devo vergognarmi se posseggo, denaro, rispetto…tutto ciò che ho me lo sono guadagnato, ho sempre cercato di rispettare chi attorno a me si accostava, lo sforzo era su me e sulle cose sulle quali avevo possibilità, gioco. Chi cede, chi abbandona la possibilità, chi la rifiuta, chi non la esprime al massimo non ha valore per me.
Se ho ricevuto qualità e possibilità, perché non esprimerla? Ma la miglior qualità è se chi attorno a me si trova e diviene zavorra, cercherò di dare ciò che spetta, ma nulla di più. Chi poco merita, da parte mia poco riceve perché credo che sia giusto in questo modo.
È vero, posseggo, ho tante cose, ma sono la misura del mio essere giusto, capace, abile.
Quando più non sarò in grado di ottenere questi risultati sarò comunque certo di aver speso bene il mio vivere, potrò confessare ed affermare di aver vissuto nella pienezza delle mie possibilità.
Capisco che sia difficile essere accompagnati in questo mio modo di vivere e di credere che sia il giusto vivere, ma che importanza ha, a che mi servono gli altri, in fondo, se non a rallentare, a distrarre, a creare attrito e zavorra.
Dai cento volte quello che hai ricevuto e realizzerai ciò che ti è stato chiesto…non mi interessa nulla chi non la pensa come me.
Sono certo,sicuro di ciò che faccio, di ciò che sono, di ciò che voglio e ciò che ho raggiunto testimonia, certifica…..io….io….io….