venerdi sera gruppo di ricerca medianica e spiritismo

Quelli che sono morti non se ne sono mai andati sono nell’ombra che si rischiara e nell’ombra che si ispessisce I morti non sono sotto la terra sono nell’albero che stormisce, sono nel bosco che geme, sono nella dimora, sono nella folla Ascolta più spesso la voce del fuoco, odi la voce dell’acqua ascolta nel vento del cespuglio i singhiozzi è il soffio degli antenati I morti non sono sotto la terra, sono nel seno della donna. sono nel bimbo che vagisce sono nel fuoco che si spegne

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04 marzo 2008

ventinovefebbraio 08


A volte i disincarnati portano il retaggio della loro esperienza e il complicato e delicato compito può essere confuso dalla esperienza vissuta.
Anche Emanuele porta in sé il vissuto, l’esperienza di una veste che ha molto influito sulla sua scelta di vita, ma la sua onestà e, oggi, illuminazione, gli danno l’onestà di ammettere le sue mancanze.
Lo spirito guida è – come giustamente lui ha sottolineato – con noi fin dalla nascita e ci accompagna per tutta la nostra esistenza. Dopo la morte cambia la sua funzione ed il suo compito – dopo la morte – viene ad avere un particolare rapporto paritario; da spirito guida diviene accompagnatore, se noi vogliamo la sua presenza accanto.
È un compito che lui svolge per aiutare la nostra presa di coscienza. Non ha bisogno di parlare, ma di essere ascoltato. Il contatto è spontaneo se voi cercate senza definirlo in modo particolare.
È sufficiente che voi lo interroghiate con domande inespresse dalla mente, ma richieste dall’anima, o coscienza o spirito come vogliate definirlo, ma non dalla mente.
Lui non risponde alle domande della materia, ma solo alle domande dello spirito.

Sono contenta di essere tra voi, vi saluto.

Eleonora