venerdi sera gruppo di ricerca medianica e spiritismo

Quelli che sono morti non se ne sono mai andati sono nell’ombra che si rischiara e nell’ombra che si ispessisce I morti non sono sotto la terra sono nell’albero che stormisce, sono nel bosco che geme, sono nella dimora, sono nella folla Ascolta più spesso la voce del fuoco, odi la voce dell’acqua ascolta nel vento del cespuglio i singhiozzi è il soffio degli antenati I morti non sono sotto la terra, sono nel seno della donna. sono nel bimbo che vagisce sono nel fuoco che si spegne

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27 febbraio 2008

duefebbraio 08


Ancora, adesso io Emanuele, per il cerchio, il cerchio spiritico.

Lo spirito guida. Ho della difficoltà a cercare di dare la mia opinione, la mia testimonianza, la mia partecipazione a questo argomento.
Mai vi parlai di ciò che è per me lo spirito guida o di chi fosse per me lo spirito guida, perché è una coscienza che mi è ancora molto nascosta, lontana, difficile.
So per certo di non aver trovato ancora il mio spirito guida – ed è folle che sia un disincarnato, uno spirito, che faccia discorsi di questo genere – però è reale per me ciò che sto dicendo.
Reagisco quando sento dire che lo spirito guida deve essere affine all’entità che desidera incontrare questo spirito guida…è una bestemmia quasi. L’affinità si può trovare tra due esseri paritari, dello stesso livello, della stessa condizione; lo spirito guida è qualche cosa di diverso, lo spirito guida è la traccia della fede, è la misura della certezza della propria convinzione.
Lo spirito guida diviene tale per l’uomo nel momento in cui l’uomo riconosce forte dentro di sé la convinzione, la coscienza di una vita diversa da quella che è quella materiale dell’uomo che cammina, parla, pensa…ed è proprio nel momento in cui questa convinzione diviene certa, questa coscienza diviene verificata, profonda, che lo spirito guida esprime la sua migliore possibilità, la sua completa presenza.
Non può avvenire diversamente; non è un’evocazione quella che riguarda l’incontro con lo spirito guida, è un legame ben diverso, che non necessita di strumenti, di meccanismi di gruppi.
Lo spirito guida è una realtà intima, profonda, personale; è la presenza che mai ci abbandona, è la testimonianza vera e reale della presenza di un mondo, di una dimensione che non appartiene a quella dell’essere incarnato. L’azione dello spirito guida accompagna l’uomo fin dalla sua nascita, non vi è dubbio, e lo accompagna anche dopo la sua morte, e ne sono io la verifica di questa mia affermazione.
Questa presenza, questo ausilio, questa forza, ci sarà nel momento in cui certa sarà la convinzione dell’essenza dello spirito guida, della verità dello spirito guida.
Tornerà ad essere cosa unica…si potrebbe dire quasi che è davvero la parvenza, la prima immagine, la prima misura di ciò che sarà la comunione. Ma affinché l’azione, la presenza, l’immagine dello spirito guida divenga sempre migliore, sempre…………………………………………………….
Non posso certo negare di non avere mai cercato il contatto con il mio spirito guida; le prime presenze, i primi contatti, avvengono attraverso azioni slegate da una coscienza, da una ricerca.
Sono bagliori che ci avvertono, che ci danno traccia, è una presenza inconsapevole, incosciente, sono incidenti, incontri fortuiti….ma è proprio nel momento in cui si prende coscienza di queste presenze, di questi incontri, e ci si inizia a domandare “Chi incontriamo? Chi è presente accanto a noi?” che complichiamo la nostra possibilità di incontro.
Diviene più difficile perché subentra una volontà, subentra una codificazione, subentra una ricerca, uno sforzo per poter “provocare” l’incontro con questi bagliori che erano a margine della nostra possibilità di vista, della nostra capacità di comprensione.
Ma è impossibile continuare a ignorarli e non cercare di provocare quest’incontro capendo, intuendo la possibilità, l’aiuto.
Vi ho detto, la difficoltà inizia qui. Si cercano di utilizzare schemi che ci appartengono, che abbiamo costruiti, abbiamo resi solidi nel nostro incontro con gli altri. È proprio questo “per forza” cercare di utilizzare strumenti, mezzi, tracce che costringano l’incontro, che rende difficile il contatto.
A questo punto bisogna allontanarci, bisogna tornare sui propri passi.



Incontrare lo spirito guida è esprimere salda la nostra convinzione, il nostro credo. L’incontro con lo spirito guida non è altro che la conseguenza di questa affermazione, di questo professare il proprio credo; lo spirito guida e il suo incontro non possono essere il risultato di uno sforzo in funzione di quest’incontro, ma lo spirito guida e il suo incontro rimane sempre e comunque la conseguenza di qualcosa d’altro.
Potremo incontrare il nostro spirito guida nel momento in cui non desidereremo questo incontro, potremo incontrare il nostro spirito guida quando la nostra azione, la nostra ricerca sarà così concentrata da farci dimenticare il bisogno dell’incontro con lo spirito guida.
L’incontro con lo spirito guida è il momento in cui ci dimentichiamo di lui…l’incontro con lo spirito guida avviene nel momento in cui lo sforzo che noi mettiamo nella ricerca ci coinvolge completamente, ci trascina, tanto da dimenticare tutto il resto.
L’incontro con lo spirito guida avviene nel momento in cui non vogliamo trovarlo.
Ho iniziato questo mio dire dicendo che a fatica riesco a parlare di questo…è una difficoltà ancora grande, per me.
So per certo però che, quale risultato del mio cercare, mi ha fatto comprendere quali errori fino ad oggi ho commesso; posso cercare forse di parlare di questo. Il mio errore più grande nella ricerca dello spirito guida, del mio spirito guida, è stato senz’altro quello di figurare chi avrebbe dovuto essere il mio spirito guida. Avevo definito con precisione le qualità che avrebbe dovuto avere, le abilità e la forza che avrebbero dovuto caratterizzarlo. Fu un errore sicuramente grande.
La definizione del nostro spirito guida è cieca ricerca, inutile sforzo, tempo perso…e io molto ci misi in questa ricerca.
Io sapevo, in fondo, di cosa avevo bisogno…dovevo solo definire, creare, evocare la figura che avrebbe soddisfatto ciò che mi mancava, proiettando, allontanando da me la possibilità.
Arrivai a credere di dover superare questo scoglio, pensando che la ricerca dello spirito guida non fosse altro che indugiare leziosamente su concetti che non avrebbero mai potuto portarmi oltre.
Proiettai l’immagine della figura a cui chiedere ausilio, aiuto in ciò che di più grande era, Dio sopra tutti…e mi persi….
È ancora un argomento difficile per me l’incontro con il mio spirito guida; e se anche razionalmente sono arrivato a credere di aver abbandonato questa ricerca, convinto oggi, certo dell’inutilità di essa, ancora il bisogno mi costringe a complicati e inutili, tortuosi pensieri.
Sono certo, ho piena convinzione che lo spirito guida sia accanto a me e che molto spesso e molto facilmente trovo sostegno nella sua presenza, ma pormi di fronte a lui e in esso specchiarmi, ancora ben lungi è da me.
Credo nella possibilità dell’incontro e faccio voti perché qualcuno di voi possa, qualcuno di noi possa.

Cerchiamo la catena, è lì dove possiamo trovare la possibilità.
Cerchiamo gli amici, chiamiamoli col nome e prendiamoli per mano e
facciamoli accomodare accanto a noi. Formiamo la catena, sentiamola
forte e protetta. La candela al centro di questa catena, di questo stagno,
sia il punto che ci riunisce tutti quanti.
Cerchiamo nella sua luce, nel suo calore, forza, energia, direzione.
Lasciamoci colmare, scaldare, illuminare da essa.


Non vorrei mai che fosse col mio nome che si definisse l’altro, l’antagonista, il diverso, quello cattivo. Capisco anche che i miei dubbi possano dare spazio, aprire passaggi, possibilità, ma non è nella mia intenzione.
Mi sono sempre sentito isolato e se a volte questo mio essere solo, un poco discosto dagli altri, rendeva questa mia immagine interessante, suscitando curiosità, interesse, mi sono anche accorto che poteva davvero creare l’altra fazione, l’antagonista, colui che la pensava in modo diverso da me e che poi agisse in modo diverso da chi mi vedeva senza conoscermi.
Ma ho sempre provato difficoltà a condividere; questo mio sentirmi diverso, speciale, era però un bisogno, per me. Se così non fossi stato avrei gettato via il mio pensiero, il mio modo di vivere…
Oh, beh…molte volte ho intravisto la possibilità dell’essere con qualcun altro, dell’essere abbracciato, riscaldato…ma sempre quest’incontro presupponeva l’abbandonare la mia convinzione, il mio modo di essere che avevo elaborato con sforzo e anche sofferenza.
Ho sempre creduto che fosse la mia mente, la mia visione della vita la cosa migliore di me stesso; ma quando il corpo urlava, pretendeva l’incontro e la soddisfazione di bisogni che non erano certi, ma presupposti…perché gettar via tanto lavoro, tanto impegno?
Forse rimaneva l’incontro carnale, il sesso, come unica possibilità. Era un’esplosione attraverso la quale, con una densità così alta, esprimere il bisogno del mio corpo.
Sono solo…lo sono sempre stato, ma perché io l’ho voluto…perché io credevo fosse un pregio salvaguardare ciò che io sono, mantenendo pura questa essenza, senza diluizioni…cedimenti…compromessi.
Però sta accadendo nuovamente ciò che io non voglio.
Io non voglio essere l’altro per voi, non voglio essere ciò che è sbagliato…


Una trottola che gira è l’immagine che di me vorrei.
Una punta ben affilata, dura. Lo spago va avvolto con attenzione, non a caso…esiste un modo più accurato.
La scanalatura è profonda, può contenere tutta quanta la corda fino a giungere al termine di essa, affinché lo strappo, nel momento in cui avviene, dia la forza maggiore, affinché io possa vorticare in equilibrio. Se lo strappo sarà dato attentamente, il mio urtare contro ostacoli che attorno a me si trovano non impediranno il mio equilibrio, non mi faranno vacillare e sarà proprio questo mio vorticare veloce, netto, che m’impedirà di vacillare, perdere equilibrio,disassare…
I colori, le definizioni della trottola, perdono consistenza quando la velocità la sostiene e il rumore che a girare fende nel vento è il linguaggio del mio dire.
Una trottola……




Cerchiamo nuovamente la catena……………………………………………………………………..