venerdi sera gruppo di ricerca medianica e spiritismo

Quelli che sono morti non se ne sono mai andati sono nell’ombra che si rischiara e nell’ombra che si ispessisce I morti non sono sotto la terra sono nell’albero che stormisce, sono nel bosco che geme, sono nella dimora, sono nella folla Ascolta più spesso la voce del fuoco, odi la voce dell’acqua ascolta nel vento del cespuglio i singhiozzi è il soffio degli antenati I morti non sono sotto la terra, sono nel seno della donna. sono nel bimbo che vagisce sono nel fuoco che si spegne

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08 novembre 2007

duenovembre 07


Ancora, adesso io Emanuele, per il cerchio, il cerchio spiritico.

È vero, il termine giusto è proprio decantare.
La vostra mente crea immagini di fuochi d’artificio…di sprazzi, baleni di comprensione, di intuizione; come in un liquido denso che è il vostro etere galleggiano.
Trovare il tempo, quantomeno durante il corpo comune, di far sedimentare questi brandelli di comprensione, permette di valutare lo spessore che si è raggiunto e, attraverso lo spessore, comprendere ciò che si è acquisito, verificarlo, saggiarlo questo spessore che si è creato…è possibile.
Un altro bisogno che mi sembra di intravedere è il bisogno di essere rassicurati che il percorso è quello giusto, la strada sia quella vera. Ma è proprio valutando lo spessore che si è raggiunto che ci permette di ricevere questa rassicurazione.
Questa sera vorrei iniziare subito ciò che è il corpo comune. È una sera particolare…è la nostra festa, la festa dei defunti, e vorrei davvero che si potesse verificare il nostro essere cerchio spiritico, il nostro corpo comune, a cavallo di questi due mondi che sono quello di esseri incarnati al quale appartenete e il nostro mondo di esseri defunti, disincarnati.
Il nostro cerchio sarà a cavallo di questo confine, non ci saranno porte che limitano il passaggio….ma sarà un unico cerchio che ci permetterà di essere assieme…ancora assieme.
Facciamo in modo che tutti questi posti vuoti in questa stanza possano essere riempiti dai nostri cari defunti. Cerchiamoli, evochiamoli, portiamoli qui con noi, certi di poterlo fare, certi della nostra possibilità di essere anello di congiunzione tra questi due mondi e facciamo sì che questo cerchio e questo corpo comune sia realmente tale.
Portate qui quelle presenze care, fatele accomodare qui in questi spazi vuoti lasciati quasi apposta per loro, affinché si possano sedere comodamente e cercate di dialogare con queste persone care, fatene il nome, ponete delle domande, fate che siano realmente qui con noi, accanto a noi….sentiamone la presenza fisica anche se non è più possibile….ma il buio ci permette di fare questo e il nostro essere cerchio spiritico ci permette di fare questo.
Valutate lo spessore del sedimento e fate in modo che divenga reale questa comunione con i vostri cari defunti; portateli qui con voi, toccateli, sentitevi da essi toccare…fatene il nome, ponete loro delle domande, date a loro delle rassicurazioni, condividetele….è possibile.

Visualizziamo la catena…………………………………………………………………………….

….può essere diversa ( l’essenza ) provocata….. la provocazione era tanto grande perché muoveva in me quella parte simile al tuo essere diverso e, nel momento in cui essa vibrava, mi faceva riconoscere similitudine……………………cercando di combatterti, cercando di mantenerti lontano, permetteva in qualche modo di negare questa mia parte diversa, debole e impresentabile.
………………..acquisì forza cogliendo questa mia difficoltà.
Il fatto che io non ti riconoscessi questa forza (…………..) quanto sarei stato più ricco se avessi (…………………….) questo mio essere diverso, in piccola parte simile a te (……………………………………………………………………………………………………)

Io vedo, il mio giudizio era preciso, tagliente, e non poteva che essere tale………………………


CONTENUTO DEL RESTO DEL MESSAGGIO NON COMPRENSIBILE PER L’ELEVATO RUMORE DI FONDO