venerdi sera gruppo di ricerca medianica e spiritismo

Quelli che sono morti non se ne sono mai andati sono nell’ombra che si rischiara e nell’ombra che si ispessisce I morti non sono sotto la terra sono nell’albero che stormisce, sono nel bosco che geme, sono nella dimora, sono nella folla Ascolta più spesso la voce del fuoco, odi la voce dell’acqua ascolta nel vento del cespuglio i singhiozzi è il soffio degli antenati I morti non sono sotto la terra, sono nel seno della donna. sono nel bimbo che vagisce sono nel fuoco che si spegne

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27 marzo 2007

ventitremarzo 07


Ancora, adesso io, Emanuele, per il cerchio, il cerchio spiritico.

Non è semplice rispondere ai quesiti che vi state ponendo, e ve li state ponendo proprio perché vi state allontanando da un obiettivo concreto, perché in qualche modo vi è stato portato via, è stato allontanato da voi…e quando manca questa definizione, questa misura, questa sostanza, questo agire, ci si pongono domande che portano lontano e ampliano a dismisura l’immagine.
Posso però – per ciò che sono in grado – provare a rispondere in qualche modo.
Io ho la certezza dell’esistenza del centro originale e ho la certezza e la coscienza precisa che in ognuno di voi – ma anche in me – e credo che lo sia in ognuno di voi proprio perché anche in me esiste e so che esiste perché ne ho misura, ne ho coscienza, in ognuno di noi esiste questo punto originale che tutto quanto contiene.
Punto originale perché all’inizio solamente questo punto esisteva; ma perché possa comprendere e sia comprensivo, ha bisogno di esprimere attraverso la manifestazione di tutto e del contrario di tutto, e finche non avrà espresso tutto e il contrario di tutto, questo punto si espanderà fino ad arrivare a un punto, fino ad arrivare ad uno stadio in cui inizierà nuovamente a restringersi e a tornare a ciò che era in partenza…ma, credetemi, è indispensabile che proprio perché la sua definizione divenga pura, questo punto ha da espandersi e comprendere tutto e – ripeto – il contrario di tutto. Cercare di cogliere questo concetto è follia, è impossibile, è un concetto che appartiene solamente all’Originale, al Divino, non certo a noi, singola scheggia, particolare minuscolo; ma avere la certezza che è in questo modo che si realizza il disegno, avere traccia, avere soddisfazione al proprio cercare, attraverso questa risposta, credo sia importante…acquieta in qualche modo la smania, soddisfa la sete, calma l’ansia.
Ma veniamo a ciò che è l’individuo, l’essere unico, originale…
Voglio cercare di darvi un’immagine, un disegno, uno schema per poter in qualche modo a voi spiegare ..l’inspiegabile: il punto centrale è il centro di un otto…cercate di immaginare l’otto, il simbolo dell’infinito; il punto centrale è l’incrocio fra questi due cerchi, il punto di contatto.
Il punto di contatto è il punto di partenza, è il bisogno di esprimere la sua definizione attraverso forme, suoni, immagini. Torno a dirvi, è un otto, due cerchi collegati, fissati in un unico punto, punto di partenza.
Il bisogno dell’essere è quello di poter percorrere questo cerchio che porti nuovamente al punto di partenza, percorrerlo attraverso la definizione sempre migliore di sé stessi e – per fare questo – è l’incontro con gli altri, è la misura con gli altri che dà risposta, è misura con le cose, con gli affetti, con le emozioni, con il dolore, con la sofferenza, e finche non sarete in grado di andare a cogliere tutto quanto il percepibile, si continuerà su questo semicerchio e, quando si arriverà proprio a cogliere tutto quanto completamente, la potenzialità, e l’otre sarà colmo, voi dovrete essere in grado di abbandonare tutto ciò che avete incontrato, posseduto, riconosciuto come vostro: è la seconda parte del cerchio, che vi riporterà nuovamente al punto centrale di questo otto.
È per questo motivo che l’essere ha bisogno di cercare al di fuori di sé ciò che gli manca, arrivare a farlo suo, riconoscerlo, afferrarlo…e solamente nel momento in cui sarà stato in grado di riconoscerlo, farlo suo , afferrarlo, potrà coscientemente abbandonarlo per tornare al punto di partenza di questo cerchio che torna nel punto centrale di questo.
Ma, opposto a questo percorso, ne esiste un altro uguale, ed è il riappropriarsi di quella che è la dimensione spirituale dell’uomo, ed è indispensabile che ciò avvenga perché si torni alla completezza, alla definizione…nuovamente alla definizione di quello che è il punto originale.



La prima parte, il primo cerchio, è l’esperienza terrena, umana, vissuta; la seconda parte è l’esperienza spirituale, di quel mondo al quale io appartengo.
La realizzazione, il ritorno al punto centrale, non termina alla fine della vita ma ha da proseguire oltre per andare a disegnare, a completare quell’otto che, vi ho detto, può essere il simbolo dell’esistenza dell’essere. Sono due i cerchi, ma il punto centrale li accomuna…e qui entra in campo la possibilità dello spiritismo: attraverso il contatto con gli esseri defunti siete in grado di cogliere questa dimensione che è il cerchio che alle vostre spalle oggi si trova. Potete essere in grado, se non di percorrere quella traccia, di trarne sensazioni, voci, aiuto.
Il punto centrale è anche la soglia fra questi due mondi ….la vostra attenzione comunque rimane desta, la vostra presenza, più che attenzione, rimane desta là in quel punto centrale di questo otto; spostarsi da un lato o dall’altro è semplice.
Se la coscienza è mantenuta in quel punto centrale, se viene mantenuto alimentato, energetico, aperto, il vostro percorso è sul primo cerchio, quello dell’uomo incarnato, ma avete traccia attraverso il contatto con noi esseri defunti di qual è la parte che vi spetterà comunque, completamento indispensabile della definizione dell’essere, e dovrete essere in grado di fare vostra questa dimensione spirituale, spiritica, per poter anch’essa abbandonare, così come sta avvenendo sul vostro cammino di esseri incarnati…di uomini.
Accettare la dimensione spiritica, accettare la dimensione alla quale noi apparteniamo, accettare la dimensione dalla quale crediamo arrivino queste voci, vuol dire accettare la vostra parte spiritica, la vostra parte spirituale. Poterlo fare nella prima parte del cammino è un grande ausilio, è un forte aiuto, ma ha da essere cosciente, vissuto presente.
L’immagine dell’otto è molto chiara, perché è anche il simbolo dell’infinito. Uno può camminare continuamente su questo otto e trovarsi sempre al punto di partenza senza aver definito evoluzione, completamento.
L’immagine della reincarnazione è facilmente spiegabile con questo disegno dell’otto. Per chi cammina troppo velocemente su questa traccia senza coglierne senso, partecipazione, riconoscenza, potrà correre all’infinito, passando da un mondo all’altro attraverso una serie di reincarnazioni, ma non credo sia questa l’immagine che soddisfi il nostro bisogno di comprendere, il vostro bisogno di comprendere ( noi ben sappiamo che esistono due distinti e ben definiti mondi )……
Non ha molto senso a continuare, però, a volere a tutti costi cercare di comprendere aldilà delle righe. È fondamentale vivere ciò che vi si para davanti giorno per giorno e trarre il miglior beneficio, maggior sostanza, coscienza, comprensione, lettura…
È inutile correre, se ciò ci impedisce di cogliere ciò che ci sta attorno, se ciò ci impedisce di appropriarci di ciò che incontriamo, farlo nostro, caricarlo, e tutto quanto dovremo caricare in noi perché, finche non l’avremo fatto, non potremo lasciarlo per tornare al punto di partenza, il centro di questo otto. E quando al termine della nostra vita terrena ci troveremo sulla soglia, un nuovo cammino si parerà di fronte a noi…io sto percorrendo questo cammino ma, credetemi, finche non sarete in grado di caricare tutto ciò che vi spetta da esseri incarnati e finche non avrete abbandonato tutto ciò che vi sarete caricato, non potrete iniziare da padroni, attori, questo secondo cerchio.
Non esistono scorciatoie, la scorciatoia non vi riporta che al punto di partenza per riaffrontare ciò che non avete percorso.
Il punto centrale dell’otto è anche il punto di congiunzione di ogni essere che esiste. Cercate di immaginare tutti questi otto collegati in questo unico punto, perché un unico punto esiste: quello originale. Da questo punto innumerevoli presenze, entità, si dipanano nello spazio, ma tutte quante legate, congiunte in quel punto luminoso che tutto racchiude.
Ogni essere condivide con tutti gli altri lo stesso punto di inizio, ogni essere comprende tutti quanti gli esseri, e solamente l’espressione completa di tutti quanti questi esseri riporterà la definizione del punto originale, punto d’arrivo dell’espressione di ciò che tutto quanto comprende, contiene.

Come mai, perché a voi è stata proposta l’occasione dell’incontro con gli esseri disincarnati?
Come mai sul vostro cammino si è posta questa possibilità che non a tutti è offerta?
Sicuramente perché il vostro bisogno che ha portato l’avvenire di questa situazione…cercate di cogliere comprensione di ciò che sto dicendo, traccia, motivo, spiegazione… cercate di farlo ora, attraverso lo strumento del corpo comune, che assieme creeremo.

Formiamo la catena, sentiamo gli amici che con noi la compongono, sentiamoci solidali con loro, cerchiamo di percepire la loro presenza concreta, reale, pesante, forte, attiva.
Visualizziamo il nostro stagno, uno stagno fermo, uno stagno che ben conosciamo, è uno stagno che ci permette di trovarci tutti quanti assieme a formare questa catena…è lo strumento che ci permette di porci in circolo, in ricerca, è lo strumento che ci permette di porre la nostra ricerca in un luogo comune. È piacevole stare attorno a questo stagno, è facile lasciarsi andare, certi della protezione…non ci sono luci su questo stagno è una lavagna scura.
Dal punto centrale parte un’onda che pian piano si avvicina a noi, tutti quanti ci tocca, allo stesso modo e nello stesso tempo. Sentiamo il progredire dell’onda sul nostro corpo, ci attraversa, ci supera, per andare a toccare tutti quanti si trovano dietro a noi, tutti coloro che ci proteggono, che ci amano. Manteniamo la nostra attenzione sulla superficie dello stagno…la superficie non è più ferma, si muove, si creano disegni, bolle.
Dal centro parte un’altra onda, è una vibrazione, un suono. Lasciamoci da esso colmare, permettiamo di indugiare dentro di noi e risuonare trovando echi. Anche quest’onda ci supera e va ad incontrare tutti quanti si trovano dietro a noi……….

Io non so se mai fui in grado di dirti che ti amavo, ma io avevo bisogno di farlo, perché il mio bisogno non doveva turbare la soddisfazione dei tuoi bisogni e mai fui in grado di capire se tu mi amassi…non fu certo una vita soddisfatta la mia. Troppo ero volto a capire, a prevedere, a prevenire; credei che ci fosse tutto il tempo o quantomeno che ne avessi a sufficienza, ma così non fu…..io non so se mai fui in grado di farti capire quanto ti amavo……

A ritroso l’onda ci raggiunge nuovamente,ci tocca, ci muove, per passare oltre, per tornare da dove era partita, punto centrale di questo stagno. La superficie dell’acqua si cheta fino a tornare immota.
Esistono delle cose che il nostro essere brama, desidera raggiungere,possedere; è una fame, una smania che ci porta continuamente a muoverci, a cercare …è vero, è insito nell’essere , l’essere ha bisogno di riappropriarsi di tutto ciò che gli appartiene e che vede manifestato all’infuori di se.
Questa smania è corrente originale, questa smania è movimento originale; esserne padroni, essere presenti in essa è esprimere il libero arbitrio. È indispensabile che l’essere si riappropri …l’uomo in modo particolare, si riappropri di tutto ciò che gli appartiene e fintanto che non sarà in grado di caricarlo sulle proprie spalle, non sarà in grado di abbandonare tutto quanto per entrare a ciò che fu l’inizio. È questo il bisogno.
Le cose di qui l’uomo deve riappropriarsi non hanno una definizione, un numero, ma non sono altro che la manifestazione di tutto e il contrario di tutto, o della percezione che l’essere ha del tutto o del contrario del tutto.
Tornare al punto originale senza aver fatto questo cammino vuol dire affacciarci sul secondo cerchio che alle spalle dell’essere incarnato si trova …ma sarebbe un errore, credetemi.
Quando io per tante volte vi ho parlato della mia prematura dipartita, è anche questo… e fu colpa, peccato, per me…

È tempo….è tempo ora…
A voi tutti il mio saluto, arrivederci.

una vela è giunta...

Carissimo g..carissimi tutti, sono C., mi sento molto strana in questa veste,  questa veste che avevo dubitato, che non volevo riconoscere. Eh..questo mio non volere, davvero mi ha ammalata e mi ha portata via. Amici cari, ecco che anch´io unitamente a Emanuele e A. seguo ora da questa parte il lavoro del gruppo, Sto assimilando assieme alle Guide cio che e´lo spazio a meta´fra voi e cio che ha sempre manifestato g., ora sono in grado di percepirlo meglio.  Non si puo dire che uno sia sbagliato e l´altro giusto, ma che si opera su due distinti livelli. Io posso dire dell´esperienza che sto vivendo, che al momento del trapasso vi e´stata una forte vibrazione e la paura che avevo fino a poco prima si e´allontanata da me. Ero in una fase che non sapevo come era e cosa stava accadendo. Poi una Luce che non avevo vista una al suo pari mi e´venuta in contro e la gioia si e´avvolta in me ! Ho visto parenti e conoscenti, tutti festanti ad accogliermi, ecco..un esperienza che solo al pensiero di aver lasciato persone care a cui volevo molto bene mi ha privato di viverla pienamente. Saro´forse  piu vicina ora  a mia figlia e a Roberto,  anche se non fisicamente, ma su un piano piu profondo, e cosi se mi sara possibile anche vrso voi ! Sento molto il pensiero delle persone, e questo e´cosa in cui non credevo.  Ora posso pensarlo che se avessi allontanato il dubbio forse ora non mi trovwerei qui, ora pero´il mio cammino continua intenso, lascio indietro cio di cui credevo prima piena di materia, lo lascio indietro felicemente, e sospiro verso quella Luce che mi ha prelevata e accompagnata. Voglio dire due cose ora che ne ho la possibilita, una che forse non siete sulla strada piu giusta, l´altra che avete comunque una meravigliosa possibilita´ di comprendere attraverso il gruppo. Vi voglio salutare tutti con commozione e tanto Amore, un grande abbraccio vostra                         C.