venerdi sera gruppo di ricerca medianica e spiritismo

Quelli che sono morti non se ne sono mai andati sono nell’ombra che si rischiara e nell’ombra che si ispessisce I morti non sono sotto la terra sono nell’albero che stormisce, sono nel bosco che geme, sono nella dimora, sono nella folla Ascolta più spesso la voce del fuoco, odi la voce dell’acqua ascolta nel vento del cespuglio i singhiozzi è il soffio degli antenati I morti non sono sotto la terra, sono nel seno della donna. sono nel bimbo che vagisce sono nel fuoco che si spegne

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21 ottobre 2006

trediciottobre 06


Ancora adesso io Emanuele per il cerchio, il cerchio spiritico
Questa sera desidero parlare dell’amare, di un amore particolare, di quel rapporto tra una persona malata e una persona che desidera volergli bene attraverso un confronto.
Io credo sia difficile, quasi impossibile trovare un confronto paritario tra una persona malata e una persona desiderosa di aiutarla.
Questa difficoltà nasce dall’incontro di due diverse situazioni, dal bisogno della persona malata e dallo sforzo a volte disperato di soddisfare questo bisogno da parte della persona sana. Non ho parlato a proposito di richiesta ma di bisogno perché molte volte la richiesta non avviene.
Due situazioni precise ben definite ben codificate. Da una parte la persona malata, la persona che ha bisogno, la persona sofferente. Dall’altra la persona sana, forte, che ha la possibilità di aiutare e la forza necessaria per poterlo fare
Ma se manteniamo rigide queste posizioni difficilmente avremo un’incontro. Difficilmente ci potrà essere uno scambio ed è di scambio che io credo si debba parlare del momento in cui avviene un atto d’amore.
La prima difficoltà nasce dal fatto di comprendere da parte di chi desidera aiutare, cosa fare e in che modo farlo
Il primo pensiero è alleviare la sofferenza, lo stato di difficoltà, di sollevare la persona malata, sollevarla dalla sua malattia, dal suo dolore e quasi sempre la vista, l’odore e il rumore di esso.
Ma io credo che non sia solo questo soddisfare il bisogno, quasi sempre fermarsi a questo è solo fuggire, scappare via.
La persona malata che desidera essere amata ha bisogno di incontrare e mettere in atto un confronto che ponga le due persone allo stesso livello una di fronte all’altra, svestendo quelli che sono i due ruoli definiti.
L’atto d’amore scaturisce dall’incontro tra due persone ognuna delle quali riconosce in se’ un bisogno ma anche la forza in grado di soddisfare il bisogno dell’altro.
Mi è più semplice parlare dell’incontro fra 2 bisogni perché uno è ben definito, assodato: la persona malata, la persona sofferente, questo stato ben difficilmente può far pensare a uno stato di forza di potenza e più facile, logico riconoscerlo come stato di bisogno.
Più difficile riconoscere nella persona sana lo stato di bisogno
La persona sana deve riconoscere in se’ il bisogno di aiutare l’amato.
Persone illuminate, Santi sicuramente avevano riconosciuto in loro questo bisogno. Una madre Teresa non poteva permettersi di avvicinarsi agli altri solo perché gli altri avevano bisogno di lei. Non aveva scampo che cercarli, avvicinarli, accudirli perché lei aveva bisogno di loro.
Non c’è dubbio riguardo a questo, se provate a pensarci è indispensabile per comprendere Madre Teresa capire che era questa la molla che la spingeva ad andare verso gli altri Lei aveva bisogno di amare gli altri e perciò aveva bisogno di trovare qualcuno che avesse bisogno di essere aiutato, amato.
Un frammento di questo bisogno, una scheggia di questa comprensione deve trovare la persona che desidera amare. Se tu vuoi veramente amare ed aiutare il tuo compagno malato devi scoprire e riconoscere in te questo bisogno di poterlo aiutare
Non credo sia difficile se davvero sfrondi, se davvero liberi, se davvero ti sguarnisci così come altre volte ti ho detto.
Devi trovare in te il bisogno di aiutare l’altro e non perché lui ha bisogno di te ma perché tu ne hai bisogno
Perché se tu non riuscissi a soddisfare questo bisogno, tu soffriresti saresti infelice, incompleto, monco.
L’altro, la persona amata ti da’ la possibilità di soddisfare il tuo bisogno, ti aiuterà dando spazio dando concretezza, dando modo all’occasione
L’incontro e l’atto d’amore avviene attraverso due bisogni, di conseguenza l’incontro, l’atto d’amore avviene attraverso due forze che esprimono la possibilità di soddisfare i due bisogni.
La completezza e questo, non c’è bisogno di altro, c’è tutto quello che serve.
Il cerchio si chiude, la sfera raggiunge definizione.
E’ vero, è difficile, quasi impossibile credere di ricevere attraverso la richiesta d’aiuto a una persona che soffre, a una persona malata a una persona debole
E’ irrazionale sicuramente ma questo suo essere irrazionale dà bontà al concetto che sto esprimendo
Esce dalla logica!
Ciò che ho cercato di dirti è che la via è lo scambio, non avremo più chi offre e chi riceve aiuto ma, sarà un gioco continuo di offerta e di richiesta; sarà un smuovere il confronto sarà alimentarlo cambiando continuamente le posizioni e ruoli
La stessa persona malata avrà occasione di riconoscersi parte attiva, offerente in questo incontro, ritrovando forze energie occasioni
La persona malata prenderà coscienza di poter aiutare ed amare qualcuno da persona malata.
La persona malata comprenderà ancora di avere un ruolo, una possibilità. Capirà che c’è ancora qualcuno che ha bisogno di lei, capirà di non essere un peso, una zavorra. Questa coscienza darà maggior senso, forza, potenza nel momento in cui sarà lei a chiedere energia, aiuto, amore

Tutti noi abbiamo bisogno della sofferenza, tutti noi abbiamo bisogno anche della sofferenza degli altri per dare un senso una visione un disegno al nostro vivere.
La sofferenza fa parte di questo disegno la ricerca è renderla particolare definito essenziale di esso.
Senza questa comprensione sarebbe la follia la disperazione

Credo che sia importante comprendere la possibilità dello scambio continuo delle parti nel rapporto d’amore